Balotelli: "Potevo andare alla Juve, ma scelsi il Milan. Mourinho come un padre"

l'intervista
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Lunga intervista di Supermario al podcast Muschio Selvaggio: "Potevo andare alla Juventus dopo il Manchester City, ma alla fine scelsi il Milan. Amo l'Inter, devo tutto al club e Moratti. Mourinho come un padre, Materazzi era un fratello. Se guardo alla mia carriera ho un rimorso: potevo fare di più"

"Non sarei mai andato alla Juventus, ma potevo andarci dopo gli anni al Manchester City". È questo il retroscena di mercato raccontato da Mario Balotelli in una lunga intervista rilasciata al podcast "Muschio Selvaggio". I fatti risalgono al 2013, come spiegato da Supermario: "Ho avuto un appuntamento a Torino con Marotta, Nedved e Conte - ammette - Raiola aveva parlato con la dirigenza, c’era l’offerta. Al ritorno da Torino, Mino chiama Galliani, gli dice che mi stava mandando alla Juve e così ho scelto il Milan. La Juve è sempre stata la mia antagonista, anche se è troppo forte". Balotelli scelse il Milan, un'esperienza durata un anno prima del trasferimento al Liverpool e il ritorno (in prestito) in rossonero. Nel cuore di Balo, però, c'è ancora una squadra l'Inter: "Amo l’Inter ancora oggi, devo tutta la mia carriera al club e Moratti".

 

"Mourinho come un padre"

Gli anni in nerazzurro hanno segnato la prima fase della carriera di Balotelli che ha speso parole d'elogio per José Mourinho: "Mourinho è simpaticissimo, a volte parliamo ancora. Entrambi abbiamo un carattere difficile da gestire. A volte si andava allo scontro, ma era uno scontro paterno, come figlio e padre. Un giorno partiamo da Appiano Gentile per andare a giocare a Catania. Sul pullman ho avuto una discussione con Mourinho: sono sceso, ho preso la macchina e sono tornato a casa. Ma tuttora ho un buon rapporto con lui". Oltre Mourinho, il punto di riferimento di Balotelli era Marco Materazzi: "L'ho sempre considerato un fratello maggiore. Sia quando sbagliavo sia quando facevo bene veniva sempre da me a parlarmi".

"Totti ha fatto la storia, quel calcio..."

Tra gli episodi che hanno segnato la carriera di Balotelli c'è anche il calcio ricevuto da Francesco Totti nella finale di Coppa Italia 2009-2010: "Quel giorno Totti era nervoso perché l'allenatore non l'aveva fatto giocare, non ce l'aveva con me. Ha sbagliato a darmi quel calcio, ma succede. Poi gli ho scritto per sapere perché me l'avesse dato e lui mi ha risposto: "Manco ti ho preso bene". Totti lo rispetto tantissimo, gli voglio bene. Ha fatto la storia del calcio italiano".

"Potevo fare di più, Messi ancora il migliore"

Per Balotelli, però, non mancano anche i rimpianti: "Raiola mi diceva sempre che Ronaldo e Messi hanno così tanti palloni d'oro perché io giocavo al 20% delle mie possibilità e che se avessi giocato al 100% li avrei vinti io. Se guardo alla mia carriera ho un rimorso: potevo fare di più". Infine un passaggio sui giocatori più forti in questo periodo: "Il giocatore più forte è ancora Messi. Haaland e Mbappe, se hanno la testa giusta, per i prossimi 10 anni saranno i prossimi Messi e Ronaldo. Mi piacciono tanto anche Leao e Osimhen. Per me questo quattro possono fare la storia del calcio".