Corea del Sud, cambia il calcolo dell'età: due anni in meno per Kim in patria

da non credere

Lo scorso dicembre il parlamento sudcoreano ha approvato una legge, entrata in vigore il 28 giugno, con cui vengono modificati i criteri per il calcolo dell'età in Paese, uniformandosi a quelli standard utilizzati nella maggior parte della comunità internazionale. Finora in Corea i neonati risultavano avere subito un anno, per poi compiere l'età il 1 gennaio successivo. Il difensore del Napoli anche in patria come nel resto del mondo sarà ora un 26enne, mentre l'attaccante del Tottenham un 30enne

"La Corea del Sud diventa più giovane". Con questo slogan il governo del Paese asiatico ha annunciato una svolta radicale per quanto riguarda il calcolo dell'età dei suoi abitanti. Il criterio utilizzato sarà ora conforme a quello standard della comunità internazionale (con il primo anno compiuto a 365 giorni dalla nascita e così via).

Il calcolo precedente i suoi effetti

Finora in Corea del Sud i bambini appena nati compivano subito un anno e i successivi allo scoccare di ogni 1 gennaio. Curioso pensare come un bambino nato a dicembre si ritrovasse così dopo appena un mese di vità già con due anni all'anagrafe. Questo ha chiaramente effetti anche sui calciatori coreani più famosi, dal difensore del Napoli Kim Min Jae all'attaccante del Tottenham Son Heung Min. Il primo avrà ora 26 anni invece di 28 (27 a novembre), mentre il secondo 30 (31 il prossimo 8 luglio) invece di 32. La proposta di legge era stata approvata dal Parlamento coreano a dicembre ed è diventata attiva nella giornata del 28 giugno. Tempo di rifarsi la carta d'identità per Kim e Son, ma almeno per una buona causa: diventare più giovani. Ciò non comporta però alcuno sconvolgimento e non cambia nulla per il calciomercato: tutti i giocatori coreani al di fuori dei confini del loro Paesi erano già considerati con la loro età "normale".