Tre promozioni in tre anni: la storia dell'altro Boca che vola nel futsal

CALCIO A CINQUE

Marco Salami

Da un gruppo di amici che giocavano per passione alla tripla promozione nel giro di tre anni. Ora il Boca (ma di Livorno) è pronto al suo primo campionato a livello nazionale in Serie B. Il presidente: "Siamo partiti con goliardia e per divertirci, scegliendo questo nome in onore di Maradona. Ora programmazione e progetti per scuole calcio a cinque. Qui ormai ci conoscono tutti"

C'è un altro Boca sulla mappa. Non è, ovviamente, quello Juniors dell'Argentina, storia gloriosa e fatta di campioni. Questa è la storia del Boca di Livorno, la squadra che in tre anni ha conquistato tre promozioni. Dalla D alla B, senza mai mancare la vittoria di un campionato. Non parliamo di calcio a undici, ma a cinque, il futsal (e non chiamatelo calcetto): il Boca è una squadra nata come tante, cioè da un gruppo di amici e colleghi, per giocare e per divertirsi. Dopo un primo campionato vinto a livello amatoriale la consapevolezza cresce. Essere forti. Voler crescere ancora di più viene, allora, naturale come prendere il sole al mare: "Ho avuto un trascorso nel calcio a cinque - ci dice il presidente del club Antonio Borrelli -, la mia ambizione era raggiungere una B a livello nazionale, proprio dove non ero mai arrivato". Lì dove ora c'è la squadra che gestisce da presidente insieme ad Andrea Lombardi. Una scalata di gerarchie da videogioco alla Football Manager.

Gabbione e vittorie

Siamo a pochi chilometri da Livorno, vicini a quel Gabbione dove Max Allegri - nato proprio qui nell'agosto del 1967 - non ci ha praticamente perso mai. O quasi, dice lui. Storia diversa il calcio a cinque: "Solo chi è livornese può capire cosa sia davvero il Gabbione. Ritmi frenetici, sponde, la palla che non si ferma mai. È diverso, ma resta comunque un buon allenamento". Per chi sa come allenarsi ed, evidentemente, vincere. Dal 2012, anno di fondazione, al 2019 i campionati amatoriali messi in bacheca sono tanti. Così tanti da spingere al salto nel mondo federale sotto la FIGC. Si parte dalla Serie D: promozione. Poi la C2: promozione. Poi la C1: promozione. Più le coppe di categoria. Tre promozioni in tre anni. Quattro, in realtà; se non fosse per il Covid che ha spazzato via un'intera stagione.

Nel mito di Diego

Sì, ma perché Boca? Ovviamente l'omaggio è all'Argentina, ma ancor di più a un giocatore su tutti: "Nasce dalla passione per Maradona, è stato il migliore". Anche se ai vertici del club battono due cuori juventini: "E infatti dopo Diego, per me, c'è Roberto Baggio" - altro campione trasversale, troppo grande per non essere amato da tutti. Perché Roberto Baggio è di tutti proprio come un pallone. In questo caso quello del calcio a cinque, portato alto anche dalla storia del Boca: "Il brand è cresciuto in questi anni, sempre più giocatori di qualità si avvicinano a noi. Ora a Livorno ci conoscono tutti, in piccolo per popolarità siamo un po' come la Juve".

Futuro

Intanto il Boca - che è in FIGC da troppo poco tempo per aver già trovato il suo River per dar vita a una rivalità da superclásico - non è ancora a un passo dalla A. La piramide del calcio a cinque ha da poco introdotto una nuova categoria: la A2 Élite, tra la A2 e la Serie A. Insomma, di promozioni ne servirebbero altrettante ma, intanto, nel 2022 giocherà in B. Cioè a livello nazionale e non più regionale. La prima grande bandierina sulla linea del tempo del Boca. L'obiettivo, però, non è solo pragmatico: "Siamo ambiziosi ma con i piedi a terra - dice Borrelli -. La B è un trampolino di lancio, ma per crescere serve programmazione, e strutture; dove creare per esempio una scuola calcio a cinque". Un Boca anche per i "juniors", quindi. "Meglio crescere in casa i giocatori che andarli a cercare altrove. La A2 in futuro non è così impossibile, ma le case vanno costruire dalla fondamenta". Per poi salire sempre più in alto.