Coppa d'Asia, Palestina agli ottavi per la prima volta nella storia
Impresa della Palestina, che battendo Hong Kong centra per la prima volta nella sua storia gli ottavi di finale di Coppa d’Asia. Al fischio finale, lacrime di gioia e di commozione dei giocatori, che in tanti casi non sentono le famiglie da giorni e hanno voluto lanciare un messaggio al mondo con la loro esultanza
- È una vittoria che profuma di storia, soprattutto per i risvolti extracalcistici, quella che ha proiettato la Palestina agli ottavi di Coppa d’Asia per la prima volta nella sua storia
- Decisivo il 3-0 a Hong Kong, con due reti di Dabbagh (12’ e 60’) e una di Qunbar (48’). Ancora più importante dei gol, però, i messaggi che i giocatori della nazionale palestinese hanno voluto lanciare a fine partita, esultando insieme ai loro tifosi
- Nonostante il girone complicato, la Palestina aveva fin da subito dichiarato di puntare alla qualificazione. Dopo la sconfitta con l'Iran e il pari con gli Emirati Arabi Uniti, è arrivata la vittoria con Hong Kong, che porta agli ottavi la Palestina, qualificata tra le migliori terze.
- E poteva anche essere secondo posto nel girone: a 4 punti hanno chiuso anche gli Emirati, che nel frattempo venivano sconfitti dall’Iran, ma segnando un gol al 93' (quello del 2-1 con Al Ghassani) decisivo per avere una differenza reti migliore della Palestina
- Impossibile dimenticare ciò che sta accadendo nella propria terra, con i giocatori che in molti casi non vedono e non sentono familiari e amici da giorni. Non sanno nemmeno se siano ancora vivi o meno. “Spero che sappiano cosa abbiamo fatto”, dice in lacrime Mohammed Saleh, uno dei difensori centrali della squadra, a fine partita
- Se il protagonista del giorno è Oday Dabbagh, attaccante che gioca in Belgio nello Charleroi, alle sue spalle c'è una squadra che ha lottato con lo spirito di chi vuole scrivere un'impresa per un popolo intero. "La speranza è che quello che stiamo vivendo ci spinga a fare sempre meglio, vogliamo ottenere ciò che la nostra gente merita", ha detto il capitano Musab Al-Battat
- Abbracciati e in lacrime, i giocatori palestinesi si sono diretti verso i loro tifosi mostrando la bandiera della Palestina sulla maglia
- Poi tutti hanno festeggiato con le braccia in alto, incrociate a "X", a significare "stop alla guerra"
- In ginocchio davanti ai tifosi: la "V" di vittoria e la "X" di "basta con la guerra"
- Saleh mostra anche il braccio, sul quale ha scritto in rosso "110": sono i giorni di guerra tra Israele e Palestina
- “Negli ultimi cento giorno sono morti circa 90 atleti”, ha scritto la federazione. Poi la squadra ha dedicato la vittoria a Hani Al-Masdar, il Ct della nazionale olimpica morto a 42 anni sotto le bombe
- La Palestina è alla sua terza partecipazione in Coppa d'Asia e per la prima volta ha superato il girone. Chiudendolo al terzo posto affronterà una squadra che ha vinto il proprio girone, probabilmente il Qatar padrone di casa e campione in carica o l'Australia, una delle favorite.
- Per adesso, però, la Palestina si gode questo piccolo momento di gioia sportiva: se dimenticare le atrocità è impossibile, il calcio può aiutare almeno a veicolare messaggi di pace