Giappone battuto in finale (2-1 dopo i tempi supplementari) e sospiro di sollievo per i coreani, tra i quali l'attaccante del Tottenham Heung-Min Son: un risultato diverso dalla medaglia d'oro non avrebbe infatti evitato il servizio militare obbligatorio
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Una vittoria che va oltre l'aspetto sportivo, quella ottenuta dalla Corea del Sud ai Giochi Asiatici disputati in Indonesia. La medaglia d'oro infatti significa, per i giocatori coreani, aver evitato il servizio militare obbligatorio. I 21 mesi di leva militare previsti e da portare a termine entro i 28 anni d'età, infatti, possono essere evitati per "chiari ed elevati meriti sportivi", dice la legge sudcoreana. La vittoria di un oro ai Giochi Asiatici o di una medaglia di qualsiasi tipo ai Giochi Olimpici rientra in questa fattispecie.
Sospiro di sollievo anche per Son
Sospiro di sollievo, dunque, anche per Heung-min Son, punta di diamante della nazionale e attaccante 26enne del Tottenham. Il servizio militare avrebbe compromesso la sua brillante carriera, costringendolo ad uscire di scena per quasi due anni dal calcio che conta. Decisiva la vittoria in finale contro il Giappone: una vittoria sofferta, arrivata soltanto ai tempi supplementari dopo che i primi 90' si erano conclusi sullo 0-0. I gol sono stati messi a segno da Lee e Hwang, attaccanti di Hellas e Amburgo. Per il Giappone inutile la rete di Ueda al 115'. Al fischio finale, i giocatori coreani si sono lasciati andare ai festeggiamenti, per quella che è molto più di una medaglia d'oro.