Dimissioni Tavecchio, Walter Veltroni: "Fuori politica e maggioranze dal calcio italiano"

Calcio

Walter Veltroni commenta le dimissioni di Carlo Tavecchio a Sky Sport 24: "Questa crisi è la conferma di un male profondo. Ho sentito parlare troppo di politica e di maggioranze. Invece c’è un problema più serio: nelle Federazioni l’importante non è il risultato sportivo, ma essere eletti"

LO SFOGO DI TAVECCHIO

Nel giorno delle dimissioni di Carlo Tavecchio, Walter Veltroni è intervenuto a Sky Sport 24 per analizzare la situazione del calcio italiano e provare a tracciare una strada per far ripartire il movimento calcistico nel nostro Paese: “Siamo in una situazione del calcio italiano molto difficile, questa crisi è la conferma di un male profondo. In una federazione sportiva ciò che conta sono i risultati sportivi. Ho sentito parlare troppo di politica e di maggioranze. Invece c’è un problema più serio: nelle Federazioni l’importante non è il risultato sportivo, ma essere eletti. Quindi ciò che conta ormai sono i voti. Il modello sportivo nel quale viviamo non ha come fine il risultato sul campo. “La mia maggioranza” si più dire in una Federazione calcistica? Bisognerebbe fare il bene del calcio italiano, non credo che il commissario tecnico della Nazionale possa essere il problema del calcio italiano, in un momento in cui la Lega Serie A e la Lega Serie B sono commissariate. Mi dispiace che si sia scaricata tutta la colpa sulle spalle di Ventura: quanti sono i calciatori italiani che oggi sanno saltare l’uomo? Ormai non conta essere abili, ma essere grossi fisicamente. Noi dobbiamo tornare a insegnare la qualità del calcio. Nel nostro calcio c’è troppa tattica e troppa palestra, mentre si studiano poco i fondamentali”.

Il futuro presidente della Figc

In seguito alle dimissioni di Tavecchio, sarà adesso necessario trovare un nuovo presidente della Figc. Veltroni esclude di poter ricoprire questo ruolo. “Io presidente della Federcalcio? No, penso che per governare la Figc servano persone interne al mondo del calcio. Da Costacurta a Vialli, passando per Baggio e Maldini, tantissime persone hanno esperienza e competenze adatte per farlo. Ma prima dobbiamo uscire dalla logica di minoranze e maggioranze. Secondo me bisognerebbe trovare un meccanismo elettorale diverso. Bisogna cambiare il meccanismo di scelta attraverso un processo che non sia elettorale di tipo tradizionale. Qui ci sono delle cose da fare molto radicali, come le seconde squadre che in Spagna hanno fatto crescere il calcio in modo esponenziale, oppure i centri federali, promuovere i ragazzi che sono in Italia ma non riescono ad accedere al calcio per motivi economici. E poi gli stadi e i diritti sportivi… Serve davvero un potere innovatore libero”.