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Italia ai Mondiali 2026, Gravina: "Fiduciosi sulla Nazionale di Spalletti"

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Casa dello Sport, eventi del weekend su Sky (12-13 aprile)
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Casa dello Sport, eventi del weekend su Sky (12-13 aprile)
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Dal palco de "Il Foglio" a San Siro è intervenuto anche il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina che ha toccato numerosi temi di attualità. In particolare ha voluto commentare il momento della Nazionale italiana in cerca del pass per i prossimi Mondiali: "Dobbiamo essere fiduciosi pur sapendo di lottare sempre con un dato oggettivo, abbiamo pochissimi calciatori selezionabili, c'è ottima qualità, abbiamo un ottimo allenatore e c'è l'entusiasmo dei tifosi che è sempre stato la nostra forza"

Il Presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è intervenuto durante l’evento organizzato da Il Foglio a San SiroTra i tanti temi trattati oltre i progressi per l’acquisizione dello stadio di Milano, si è parlato anche della nostra Nazionale che cerca la qualificazione ai prossimi Mondiali: “Dobbiamo essere fiduciosi, pur sapendo di lottare con un dato oggettivo. Abbiamo pochissimi calciatori selezionabili, da un ottimo selezionatore. C’è molta attesa da parte dei tifosi, c’è quell’entusiasmo che vorremmo sviluppare e che ci ha consentito di raggiungere un trofeo storico come Euro 2021“. Un commento poi anche al campionato che vive la sua volata finale:  “E' un campionato straordinario che lascerà fino alla fine tutti con il fiato sospeso, è bello ed equilibrato: c’è qualità e anche a livello internazionale le squadre si stanno facendo valere“. Un commento anche alla situazione legata a San Siro, teatro dell'incontro di oggi: Gravina continua poi parlando di San Siro: “Siamo tutti in ansia, preoccupati ma fiduciosi. Ho visto di recente il ministro Abodi, credo ci sia l’idea di accelerare questo percorso, che non riguarda solo Milano ma tutte le strutture. Secondo me non possiamo più prescindere dal considerare il calcio non solo come sport ma come ambiente di accoglienza e sereno. Quello che è importante, a mio avviso, è che ci sia un luogo che dia il senso dell’ospitalità in modo più ampio possibile. Purtroppo l’Italia è molto arretrata rispetto al resto d’Europa e direi del mondo“.

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