Superlega, i 10 punti del nuovo progetto: 60-80 squadre con promozioni e retrocessioni
Attraverso un comunicato articolato in 10 punti, Bernd Reichart ha spiegato su quali principi si fonda il nuovo progetto di Superlega, studiato dopo un confronto con oltre 50 club europei. Torneo con ammissione su merito sportivo, con 80 squadre coinvolte e almeno 14 partite garantite: le competizioni nazionali restano alla base. E poi: regole di sostenibilità finanziaria chiare, sviluppo del calcio femminile, miglioramento degli stadi
- L’idea della SuperLega non è ancora tramontata e, a distanza di quasi due anni dal progetto fallito (nato e chiuso nel giro di 48 ore), l’amministratore delegato di A22, Bernd Reichart, ha presentato un nuovo piano, basato su 10 punti, per provare a creare una competizione europea per club, che questa volta si rivolgerebbe a un numero più grande di squadre.
- Il format della competizione non è ancora stato svelato, ma l'obiettivo sarebbe quello di arrivare a un massimo di 80 partecipanti
- A22 Sports Management è una società europea per lo sviluppo commerciale dello sport che, dallo scorso ottobre, si è confrontata con quasi 50 club europei
- I primi risultati di questo “dialogo” sul futuro del calcio sono stati resi noti dall’ad Bernd Reichart che ha diffuso su Twitter un messaggio video tradotto in diverse lingue
- “La stragrande maggioranza” dei club con cui A22 si è confrontata, dice Reichart, “condivide la valutazione che le fondamenta stesse del calcio europeo sono in pericolo. E' tempo di cambiare. Il calcio europeo per club è a un punto di svolta”
- “I club con gloriose tradizioni non sono più in grado di competere. I club si assumono tutti i rischi imprenditoriali, ma troppo spesso sono costretti a rimanere in disparte quando vengono prese delle decisioni chiave e assistono allo sgretolamento delle loro fondamenta sportive e finanziarie”.
- “Le nostre discussioni hanno reso chiaro che spesso i club non sono in grado di esprimersi pubblicamente contro un sistema in cui la minaccia di sanzioni viene usata per reprimere l'opposizione".
- "Il nostro obiettivo è presentare un progetto sportivo sostenibile per le competizioni europee per club, disponibile almeno per tutti i 27 membri dell'UE”
Ecco dunque quali sono i 10 principi del nuovo progetto
- Il campionato europeo di calcio deve essere una competizione aperta, con più divisioni e da 60 a 80 squadre che consenta una distribuzione sostenibile dei ricavi lungo tutta la piramide.
- La partecipazione è basata sul merito sportivo, con i club soggetti a promozioni e retrocessioni annuali e senza membri permanenti.
- Una qualificazione aperta basata sui risultati nazionali garantirebbe accesso alla competizione ai club emergenti, mantenendo al contempo le dinamiche competitive a livello nazionale.
- I club partecipanti dovrebbero continuare a essere pienamente impegnati nei tornei nazionali come fanno oggi.
- Allo stesso tempo, è fondamentale che venga affrontata la necessità di bilanciare, rafforzare e rendere più competitivi i tornei nazionali in tutto il continente. Le competizioni europee dovrebbero svolgere un ruolo cruciale nel contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, generando e allocando risorse aggiuntive in tutto il sistema
- Per migliorare la competitività delle competizioni nazionali ed europee sono necessarie risorse finanziarie aggiuntive.
- I club hanno anche bisogno di una maggiore stabilità e prevedibilità delle entrate annuali, così da poter assumere impegni ragionevoli e di lungo termine per quanto riguarda le spese per i giocatori e le infrastrutture.
- Offrendo ai club un minimo di 14 partite europee garantite per stagione, si migliorerebbero notevolmente sia la stabilità che la prevedibilità degli introiti.
- La salute dei giocatori deve essere una componente fondamentale nel determinare il numero di partite annuali. Il numero delle giornate delle competizioni europee per club non dovrebbe essere aumentato oltre a quello previsto dagli attuali calendari delle competizioni.
- È altresì importante che i club e i giocatori europei non siano obbligati a partecipare a tornei allargati o nuovi imposti da parti terze
- Le competizioni europee per club dovrebbero essere gestite dai club e non da parti terze che ne traggono vantaggio senza assumersi alcun rischio.
- Per migliorare la sostenibilità, la spesa dovrebbe essere basata solo sulle risorse generate, non su iniezioni di capitale che distorcono la concorrenza.
- Ai club andrebbe consentito di spendere solo una percentuale fissa dei loro ricavi annuali legati al calcio per gli stipendi dei giocatori e i trasferimenti netti
- L'aspirazione deve essere quella di creare l'evento sportivo più avvincente al mondo. Gli appassionati di calcio meritano le migliori partite e la migliore esperienza.
- È inoltre fondamentale che le giovani generazioni continuino ad abbracciare il calcio come lo sport più amato al mondo.
- Questo obiettivo può essere raggiunto esclusivamente con competizioni che permettano ai migliori giocatori al mondo di sfidarsi durante l'intera stagione con partite emozionanti
dall'inizio alla fine
- Il calcio è un gioco popolare e il dialogo con i tifosi e i gruppi di tifosi indipendenti è essenziale per raccogliere idee che possano migliorare l'esperienza dei fans.
- Dovrebbero essere adottate misure supplementari per facilitare la partecipazione dei tifosi alle partite in trasferta.
- Dovrebbero essere previsti anche standard per le infrastrutture, per portare gli stadi di calcio a livelli di qualità elevati e uniformi in modo da migliorare lo spettacolo del calcio dal vivo
- Il calcio femminile va messo "al centro della scena" al fianco delle competizioni maschili. Per raggiungere questo obiettivo, i finanziamenti dovrebbero essere incrementati in maniera significativa, al di là degli attuali contributi provenienti dalle competizioni europee per club femminili.
- Investimenti non solo nel calcio femminile professionale, ma anche a livello di base
- La solidarietà di base è un pilastro essenziale del calcio europeo e dovrebbe essere aumentata ben oltre i livelli attuali. L'obiettivo è un importo minimo di 400 milioni di euro all'anno ai club non partecipanti (più del doppio del contributo proveniente dalle attuali competizioni europee per club)
- Il calcio europeo deve abbracciare i valori, le leggi e le libertà fondamentali dell'Unione Europea.
- Inoltre, nessun club europeo dovrebbe essere costretto a ricorrere a sistemi di risoluzione delle controversie al di fuori del diritto comunitario.