Messico, Maradona si presenta: "Sono rinato, 15 anni fa misi alle spalle una malattia"

Calcio

Diego Armando Maradona si è presentato come nuovo allenatore dei Dorados di Sinaloa davanti ai giornalisti messicani. Ovviamente ha saputo regalare numerosi spunti, ma si è dimostrato anche visibilmente commosso al momento di affrontare il tema della droga: “15 anni fa mi sono messo alle spalle una brutta malattia”. Le parole dell’argentino

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È ufficialmente iniziata una nuova avventura in panchina per Diego Armando Maradona. La sua sesta dopo Deportivo Mandiyu', Racing, Argentina, Al Wasl e Al Fujairah. Ora è arrivato il momento dei Dorados di Sinaloa, club messicano di Culiacan partecipante alla Liga de Ascenso (la Serie B locale), che finora non ha ottenuto grandi risultati, anzi… Il compito di Maradona sarà proprio quello di risollevare la squadra dal terzultimo posto dopo sei giornate di campionato senza aver vinto nemmeno un match. L’ex Pibe de Oro si è presentato davanti alla stampa locale – circa 200 giornalisti –  e, come di consueto quando si parla di Maradona, ha saputo regalare grandi spunti, senza essere mai banale. Ma non solo. Si è visto anche un Maradona visibilmente emozionato, in particolar modo al momento di affrontare un tema come la droga che l’ex Napoli in passato ha vissuto in prima persona: "15 anni fa mi sono messo alle spalle una malattia. La gente diceva che il doping mi stava consumando e che stavo perdendo la mia battaglia. Quando mi drogavo ero un passo indietro, mentre un calciatore dovrebbe andare avanti. Ora voglio vedere il sole e andare a letto la sera visto che non sono nemmeno mai andato a letto e non sapevo nemmeno cosa fosse un cuscino. È per questo che ho accettato l’offerta dei Dorados e non sono qui in vacanza". Una chiara risposta a chi ha fatto particolari insinuazioni riguardo la nuova destinazione di Maradona, ovvero quella regione di Sinaloa assai nota per il suo cartello di droga.

La famiglia e le offerte rifiutate

L’Argentino ha deciso di sposare la causa dei Dorados anche per riavvicinarsi alla famiglia. Per questo ha detto addio ai bielorussi della Dinamo Brest che gli offrivano presidenza e panchina del club: "Ora per raggiungere i miei cari non ho più bisogno di 24 ore, ma di 10. Penso di rimanere qui a lungo". Poi, sulle offerte declinate in favore del club messicano: "Maduro mi ha offerto la panchina del Venezuela, Evo Morales quella della Bolivia. Verrà il momento in cui accetterò perché stanno insistendo molto ma per adesso ho ancora voglia di calcare il campo".

Entusiasmo alle stelle

Ora inizierà la vera sfida di Maradona: dovrà lavorare duramente per risollevare la squadra. Ma l’ex Pibe de Oro ha già trovato la ricetta giusta e se c’è una cosa che davvero non gli è mai mancata, quella è l’entusiasmo: "Se il pubblico è con noi, sarà difficile batterci. Le partite si vincono poi sul campo col sacrificio dei giocatori durante tutta la settimana. Qui, se non me lo dice il medico, non ci sono infortunati e va in campo chi sta meglio"Al termine della conferenza stampa il nuovo allenatore dei Dorados è sceso in campo per dirigere l’allenamento davanti a centinaia di tifosi presenti e ha cercato di caricarli cantando e battendo le mani insieme a loro. Un primo obiettivo potrebbe già dirsi raggiunto: creare l'atmosfera giusta intorno all’ambiente e portare i tifosi dalla propria parte. Una specialità di Maradona, che per raggiungere i risultati sperati in questa nuova avventura sa che il punto di partenza non può che essere il suo pubblico.