Le immagini dei due catturate prima del Classique contro il Marsiglia. A centrocampo il saggio quarantenne sembra fare il discorsetto al ragazzino di 19 anni che si è cacciato nei guai: riuscirà nel suo intento?
Gli parla. Lo guarda. Gesticola alla perfezione come solo noi italiani sappiamo fare. La mano è quasi sempre intorno al collo anche se il “benvenuto” è un simpatico schiaffone. L’immagine sembra allora proprio quella del grande saggio che parla al ragazzino… prodigio. Perché questo è Kylian Mbappé: un fenomeno. Prima ma soprattutto dopo il Mondiale da protagonista. Un campione, (quasi) già fatto e finito anche se di soli 19 anni. Con lui a centrocampo prima del Classique Psg-Marsiglia c’è Gigi Buffon, lui in panchina per scelta tecnica mentre il francese, sconsolato durante il riscaldamento, per motivi disciplinari. La conferma di Tuchel nel post partita: “Sì, una punizione: Mbappé e Rabiot sono arrivati in ritardo alla rifinitura pre-gara”. Poi l’ingresso in campo e uno dei due gol che hanno deciso la partita, anche se prima del match non è mancata quella che è parsa una sonora ramanzina dell’ex portiere della Juventus.
Generazioni
Da una parte 40 anni, dall’altra 19. Tra di loro ci sono vent’anni, qualcosa come settemila giorni che potrebbero farne l’uno il padre dell’altro. Inevitabile allora quel “discorsetto” a centrocampo: Buffon si maschera da perfetto “papà”. A volte ride, altre lo guarda serio dritto negli occhi. Sembra volergli far capire dove ha sbagliato e come migliorare. Mbappé? Sguardo basso che qualche volta si alza. Testa che annuisce. Nessuno ha confermato che si trattasse di una sonora ramanzina ma in Francia la lettura data è stata la stessa. Il “maestro” Buffon farà rigare dritto il “ragazzino” fenomenale?