Esordiente da professionista al Monumental, il 18enne Hernan Lopez ha realizzato il provvisorio pareggio dei Millonarios poi battuti 3-2 dal Tigre. Lanciato da Marcelo Gallardo, il baby trequartista dal piede mancino vanta una parentela illustre: è il pronipote di Maradona, lui che è figlio di Daniel Lopez. "Ho un bel rapporto con Diego, mi dà sempre tanti consigli", le parole del talentuoso argentino
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Non passerà alla storia come un gol di vitale importanza, tuttavia le suggestioni non mancano in Argentina e non solo. Minuto 86 dell’ultima giornata della Primera División, campionato già festeggiato dal Racing Club e terreno di esperimenti per Marcelo Gallardo: l’allenatore del River Plate, protagonista del trionfo nell’ultima Copa Libertadores, concede spazio nella ripresa al giovanissimo Hernán López Muñoz particolarmente apprezzato nelle giovanili del club dove milita dal 2014. Debutto al Monumental per un ragazzo che, come nelle migliori fantasie, realizza il provvisorio 2-2 dei Millonarios poi vanificato da Cavallaro nel 3-2 finale del Tigre. Mancino a segno di destro, parallelo curioso per chi col piede sinistro ha disegnato la storia del calcio: parliamo di Diego Armando Maradona, prozio del 18enne Lopez dal battesimo indimenticabile in prima squadra. Un cognome altisonante che non trova spazio sui documenti del trequartista classe 2000, figlio di Daniel Lopez ovvero un ex calciatore di scena tra Argentina e Venezuela nonché nipote del Pibe de Oro. Una parentela nota in patria, ma che dopo l’exploit nel weekend ha acceso i riflettori sul chiacchieratissimo pronipote.
Hernan Lopez, gol al debutto per il pronipote di Maradona
Se il padre Daniel è fratello di Ana, sorella del Diez, il baby talento del River Plate condivide proprio con l’illustre parente l’utilizzo del piede sinistro sulla strada del professionismo. "Non sento alcuna pressione, io penso solo a giocare, a divertirmi e lavorare duro per crescere", le parole di Hernán tutt’altro che disturbato dall’inevitabile etichetta di "nuovo Maradona". Dice di aver ereditato le qualità dal papà e non dal prozio, figure che gettarono le basi nell’Argentinos Juniors proprio come lui: in realtà la strada di López l’ha portato tra le fila dei Millonarios, squadra rivale del Boca Juniors particolarmente caro a Diego. "Ho un bel rapporto con Maradona - ha spiegato l’ultimo debuttante d’oro al Monumental -, ci sentiamo di tanto in tanto e mi dà sempre tanti consigli. È tifosissimo del Boca e gli dà un po’ fastidio vedermi segnare con la maglia del River, ma è contento di vedermi crescere in un club grande e prestigioso". Quattro anni di formazione nel settore giovanile e prima volta indimenticabile per Hernán che, come ha svelato il diretto interessato, ha avuto la possibilità di seguire la leggenda del Napoli nelle vesti di allenatore: "Quando Diego si trasferì in Bielorussia mi chiese di andare con lui per essere uno dei cinque stranieri del club, ma con mio padre abbiamo deciso di restare in Argentina e continuare a crescere passo dopo passo". Una scelta che ha dato ragione alla famiglia López, pronta a ricevere le congratulazioni di Maradona mai lontano dal percorso del ragazzo: "Per me è un grande orgoglio, lo zio (Diego, ndr) è sempre molto presente nonostante la distanza. Cerca di tenersi informato e m’incoraggia, il resto spetta a me. Vorrei crescere con calma e ritagliarmi il mio spazio". Adesso ci sarà tutto il tempo per capire se, quel sinistro, è davvero magico come quello che ha stravolto il calcio.