Il faraone della Roma, decisivo (su punizione) contro il Ghana per una vittoria quasi inaspettata. Bastava un solo punto per passare il turno, e invece gli egiziani hanno voluto "esagerare": il primo posto nel girone vale il pass per una parte di tabellone forse meno complicata
Che mu-Salah, maestro! È salito in cattedra lui, il più atteso, nella giornata che ha chiuso la fase a gironi di questa coppa d'Africa. Il faraone della Roma, dal limite, ha deciso di fare l'artista: splendida idea, il disegno è bellissimo e vale una vittoria quasi inaspettata. Inaspettata perchè bastava un solo punto, contro il Ghana, per passare il turno, e invece gli egiziani hanno voluto "esagerare": il primo posto in classifica vale una parte di tabellone forse meno infernale rispetto a quella che toccherà alle Black Stars, cadute sul più bello. Forse, va detto, perchè questa Coppa ci ha abituato a tante sorprese.
Finisce senza vittorie l'avventura di Uganda e Mali: 1-1 il finale di una partita in cui solo il Mali poteva ancora sperare. Niente da fare, discorso chiuso dal direttore d'orchestra: ladies and gentlemen, mister Momo Salah, la stella di un Egitto che ha allungato un record in ballo da più di 10 anni. In Coppa d'Africa i Faraoni non perdono dal febbraio 2004: ad oggi, la striscia positiva è di 22 partite, 18 vinte e 4 perse. Nelle prime due gare Cuper non ha convinto, ma un dato parla chiaro: 0 i gol subiti, come nessun altra squadra.
Alla conquista dell'Africa, sono rimaste le magnifiche 8: Burkina Faso-Tunisia, Egitto-Marocco, Senegal-Camerun e Congo-Ghana gli accoppiamenti decisi nella prima fase. La sfida aperta, si riparte sabato: l'oro d'Africa è li che aspetta.