Russia, la vendetta dell'ex Dzyuba: paga per giocare e ferma lo Zenit di Mancini

Calcio

Curiosa storia di rivincita per Artem Dzyuba, scaricato dallo Zenit di Mancini lo scorso gennaio in prestito all'Arsenal Tula. L'attaccante russo ha pagato una penale sul contratto per scendere in campo contro l'ex squadra, e ha segnato il gol del decisivo 3-3 al terzultimo minuto di partita

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Una storia di rivincita e di gol. Una storia da raccontare che arriva dalla Russia, con due protagonisti assoluti: Artem Dzyuba nei panni del vendicatore e Roberto Mancini nei panni della vittima. Succede tutto intorno all’ultimo minuto della 27^ giornata di Premier League russa, nella partita tra Arsenal Tula e lo Zenit dell’allenatore italiano, ma - in realtà - l’antefatto è già ben radicato nel passato: nello scorso gennaio. Dopo due anni e mezzo nello Zenit (con 102 partite e 29 gol), Dzyuba viene spedito in prestito proprio all’Arsenal Tula, squadra di metà classifica, per volere di Mancini dopo la miseria di un gol in 24 partite giocate in stagione. C’è però un clausola nel suo contratto, piuttosto comune quando un giocatore cambia club ma non nazione: non potrà giocare contro la sua ex squadra. Ma è qui che la storia si fa ancora più interessante.

L’epilogo

Artem Dzyuba ha pagato un penale, intorno ai 150mila euro, per rompere la clausola su quel contratto di prestito firmato da lui, Zenit e Arsenal Tula, così da poter scendere in campo contro la sua ex squadra. Risultato? Un copione già scritto dal destino: il gigante russo di 196 centimetri gioca da titolare e segna il gol - decisivo - del pari (3-3) all’88’, dopo che lo Zenit aveva ribaltato il match tra minuto 82 e 84 con la doppietta du Kuzyaev. L’esultanza, poi, è tutta da vedere, perché Dzyuba passa proprio davanti alla panchina di Mancini indicando nome e numero sulla sua schiena al suo ex allenatore. Vendetta compiuta, anche se lo stesso Mancini, nel post partita, spegne parzialmente le polemiche: “Sono felice che Artem abbia segnato, anche se il suo gol ci ha costretti al pari. Penso però abbia poco senso che un calciatore debba pagare di tasca propria per avere l’opportunità di giocare contro il suo stesso club. Il suo cartellino è ancora di proprietà dello Zenit, e tra non molti giorni tornerà qui a San Pietroburgo. Tutto questo è davvero assurdo”.

Lo Zenit di Mancini, con l’ultimo pareggio 3-3, si trova ora al quarto posto della Russian Premier League, lontano 8 punti dalla capolista Lokomotiv. L’Arsenal Tula di Dzyuba (5 gol e 3 assist in 7 partite) è invece settimo a quota 36 punti.