Italia-Mancini, è conto alla rovescia: ma se non si chiude è in preallarme Ranieri

Calcio

Chi si siederà sulla panchina della Nazionale italiana? Mancini lascerà lo Zenit il 13 di maggio, finito il campionato, poi al via la trattativa con al Federazione alla ricerca dell'accordo. L'alternativa sarebbe Claudio Ranieri, attualmente al Nantes. Mentre per Di Biagio si profila un club in Serie A

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Tra poco più di un mese inizierà il Mondiale di calcio, quello dove l’Italia non ci sarà. La Svezia, Ventura e un ruolo da Ct ancora vagante. Quel posto l’ha occupato Gigi Di Biagio, ma presto il nome ufficiale del nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana potrebbe e dovrebbe arrivare. Il prescelto? Roberto Mancini, fallito l’assalto ad Ancelotti, e con lui un’intera nazione calcistica dovrà risalire e ripartire, e allora sì che l’anno zero del pallone tricolore potrà effettivamente prendere il suo avvio.

Il prescelto

Al momento Roberto Mancini allena lo Zenit in Russia, dopo una presentazione colossale al suo arrivo il primo giugno della scorsa estate. Eppure, la Premier League russa non ha portato grandi soddisfazioni in stagione, con un quarto posto a due giornate dalla fine del campionato, e il titolo già sfumato aritmeticamente. La prima data decisiva anche per la Nazionale sarà allora quella del prossimo 13 di maggio, il giorno dell’ultima partita contro il Khabarovsk. Chiusa la stagione Mancini si dimetterà, immediatamente. Lo Zenit proverà a opporre una certa resistenza, ma - di fatto - i vertici societari di San Pietroburgo sono già da tempo a conoscenza delle intenzioni del loro allenatore. La rottura coi russi non rappresenta dunque un problema, e il tecnico di Jesi potrà iniziare così a parlare con la Federazione di cifre e soldi. Il suo stipendio netto allo Zenit è di 4,5 milioni, numeri troppo alti per la Nazionale, che potrebbe avanzare così una base di un milione e sette più bonus, da cui poi si inizierà a trattare. L’altra incognita, per un allenatore indubbiamente vincente con ben 13 trofei messi nella propria bacheca personale da allenatore, è cosa ne sarà nel post Fabbricini, e se il successore manterrà tutti gli accordi e le promesse stabilite.

Piano C…laudio

E se non dovessero andare in porto gli accordi con Mancini? La Federazione sta già pensando in prospettiva, con anche Alessandro Costacurta, a margine di un incontro al Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, a ribadire come Mancini sia soltanto uno degli allenatori contattati: “Ancora nessun l’accordo - ha detto il vice commissario della Figc - abbiamo cinque o sei nomi di allenatori altissimo livello che possono aiutare la Nazionale ad essere protagonista”. Eppure, tra i tanti nomi “di livello” uno sembra spiccare su tutti, dopo Ancelotti e Mancini, ecco allora Claudio Ranieri. Un “piano C” di tutto rispetto, per uno che ha dimostrato di saper giocare ancora meglio le proprie carte quando parte da cosiddetto underdog, ovvero da sfavorito, e un po’ nell’ombra. Dovesse saltare Mancini la pista sarebbe così tracciata verso l’attuale allenatore del Nantes, che coi francesi ha un contratto fino a giugno 2019 e uno stipendio di 2,5 milioni di euro a stagione. E in Nazionale, a ricoprire il ruolo da Ct, ci andrebbe certamente di corsa.

E Di Biagio?

Il futuro dell’attuale Ct dell’Italia, ad interim, è ugualmente un rebus, salvo il fatto che non sarà lui l’allenatore della rifondazione. Un Di Biagio già in panchina dal 2008, con poi tutta la trafila nelle giovanili dell’Italia, dove ha fatto molto bene, dal 2011 in poi. Lodevole, inoltre, anche le gestione della squadra anche in un momento così delicato e di transizione, nelle amichevoli contro Inghilterra e Argentina, seppur con un pari e una sconfitta nei risultati. I suoi piccoli cambiamenti, il gioco sviluppato palla a terra, sanno di modernità e forse la strada tracciata per lui potrebbe portare a un club. Il nome più caldo è quello del Bologna, anche se deve battere la concorrenza di Roberto De Zerbi.