Antonio Cassano lascia il calcio, il riassunto della sua ultima settimana da giocatore all'Entella: I VIDEO

Calcio

È durata sei giorni la nuova avventura di Antonio Cassano in Liguria. Dall’arrivo al primo gol, condito da tre assist. Nel mezzo gli allenamenti personalizzati e le battute: “Meglio di me? Solo Messi”. Ecco il riepilogo dell’ultima, breve, parentesi calcistica di Fantantonio

CASSANO LASCIA IL CALCIO, LA SUA LETTERA

LA GALLERY DEL SUO PRIMO (E ULTIMO) ALLENAMENTO

FOTO: TUTTE LE CASSANATE

LA CARRIERA DI CASSANO IN 10 FOTO

“È arrivato il giorno in cui decidi che è finita per davvero”. Grazie a tutti ma basta, è il succo della lettera di Antonio Cassano pubblicata su Twitter. È la fine (questa volta definitiva?) di una carriera fatta di tantissimi alti e di altrettanti bassi. Di "cassanate" e di magie. Fuori dalle righe, in campo e non. Un po' fuoriclasse e un po’ eterno talento sprecato. Stava ripartendo dalla Serie C Antonio Cassano, e dall’Entella, ma l’avventura è durata meno di sei giorni. Dalle 15.30 di lunedì 8 ottobre, data e orario del suo primo allenamento, alle 13 di sabato 13. Fine. Stop. Cosa rimane di tutto questo? Sicuramente una carriera da raccontare, e a Chiavari solo il grande rammarico per quello che sarebbe potuto essere e che invece non è stato.

Applausi

Il primo annuncio era arrivato sempre da Twitter, a sorpresa ma non troppo, visto che solo ad agosto scorso ai microfoni di Sky Sport Fantantonio l’aveva detto: “Sì, ho ancora voglia di giocare a calcio”, dopo l’estate del 2017 e i continui dietrofront con il Verona. “Senza alcun vincolo contrattuale Antonio Cassano si allenerà con la prima squadra agli ordini del tecnico Roberto Boscaglia”. Firmato Virtus Entella, che ha creduto davvero nel fuoriclasse Cassano per lanciare alla grande la stagione e puntare alla B. L’arrivo in macchina e il primo saluto: da grande star, in attesa dell’allenamento per una nuova ennesima vita.

Chili di troppo

A quel punto era il momento di scendere (di nuovo) in campo, per davvero. Prima seduta: tanta fatica e tanto lavoro da fare, per un Cassano di fatto fermo dalla stagione 2015-2016: la sua ultima con la Sampdoria. Da quel momento in poi solo quella breve parentesi veronese, troncata dopo qualche allenamento e un paio di amichevoli. Il nuovo inizio in Liguria era allora partito con una preparazione personalizzata pensata per lui dallo staff dell'Entella. L’esito? La classe rimane la stessa. Perché nella prima partitella Fantantonio sforna subito la specialità della casa: due assist. Anche se gli 84 chili sono evidentemente di troppo e, dicono dal club, Cassano dovrà perderne qualcuno prima di recuperare il ritmo partita.

Parole

In tutto questo il contratto, però, ancora non c’è. Per quello il club aspetta di vedere l’evolversi della situazione, e Cassano anche. Nel frattempo, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 Fantantonio parla della sua nuova, decima, avventura in carriera: “L’Entella? È una scommessa che ho fatto per i miei figli e mia moglie”. Con una promessa chiara: “Ora basta cassanate, sono cresciuto e non voglio dare delusioni a loro. I miei figli giocano a calcio? Sì, ma a loro dico che se vogliono giocare davvero dovranno essere più bravi di me e per esserlo dovranno essere al livello di Messi”. Detto insieme a una sonora ristata. Il solito show che sarà però preludio a un’isolata comparsata sul campo.

Addio calcio 

Il canto del cigno di Antonio Cassano, la sua ultima partita da professionista, rimarrà allora l’amichevole vinta 9-2 contro la Rivalorese. Canto del cigno? Sì, a tutti gli effetti, indipendentemente dal livello. La classe rimane e l’ex Roma e Real Madrid la mette in mostra anche completamente fuori forma, dimostrando ancora una volta il suo talento cristallino. Il suo nuovo “primo gol”? Arriva al termine di un’azione rocambolesca, iniziata con un lungo traversone dalla sinistra e terminata con il suo mancino vincente da posizione ravvicinata dopo la sponda di un compagno. Il numero 140 sommandolo alle partite ufficiali della sua carriera con le precedenti otto squadre, in più di 500 match. Insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio, come confermano i tre assist, la sua giocata prediletta, messi a segno sotto la pioggia e circondati da suoi soliti sorrisi. Gli ultimi su un campo da calcio come giocatore.