C'è chi ha richiesto aerei privati, chi viaggi gratis e chi addirittura - con la fobia del volo - di viaggiare solo in auto. Bonus per i gol anche all’ex squadra. Malus per rossi, risse e... morsi. No a degli scarpini rossi e tante altre pretese da veri re. Ecco tutte le clausole e le pazze richieste (non sempre accontentate) dei giocatori
Ronaldinho in grande stile, come sempre. Ma anche le richieste dell’ex Posh Spice, gli autografi a peso d’oro di Neymar e i deterrenti per gli attaccabrighe: rossi e risse? Sulle clausole costano carissimo.
BALOTELLI - Ai tempi del Liverpool per Super Mario c’era una clausola speciale sul suo contratto, una delle tante rivelata da “Football Leaks” nel 2016. Addirittura la bellezza di un milioni di sterline in più non fosse stato espulso più di tre volte in stagione per comportamenti violenti.
I BECKHAM - Parentesi bellissima quella di David Beckham al Milan, per quanto breve. Prima del suo definitivo passaggio a Milano i tabloid inglesi rivelarono che la moglie Victoria si assicurò di avere a disposizione un elicottero 24 ore su 24, un fitness center, una piscina termale, un hair stylist personale e uno chef macrobiotico.
BERGKAMP - Paradossale la vicenda del calciatore che aveva paura di volare. Una fobia nata nel 1994 che spinse l’ex Inter a chiedere per contratto ai Gunners di viaggiare sempre su strada o su rotaie. Soprannominato ‘l’olandese non volante’, Wenger disse di lui: “Non mi era mai capitato un giocatore che non volesse prendere l’aereo, ormai ho smesso di provare a convincerlo”.
COURTOIS - Già del Chelsea, i londinesi manderanno il portiere belga in prestito per tre stagioni all’Atletico dove lui inizierà a farsi conoscere. Sul contratto una clausola speciale: non potrà giocare in Champions contro i Blues a meno che l'Atletico non paghi agli inglesi 500mila euro per una gara del girone, 2 milioni per un quarto di finale, 3 per la semifinale e 4 per la finale. L’Uefa annullerà l’accordo.
AGGER - Ex danese del Liverpool, quando nel 2014 tornerà a casa strapperà un contratto al Brondby in cui richiedeva, ogni volta che la squadra giocava in casa, che allo stadio fosse esposto il cartellone pubblicitario della "Kloagger", la società creata un anno prima insieme al fratello.
RONALDINHO - Un tempo si vociferava di un suo passaggio al Besiktas. Per la chiusura di quell’affare il brasiliano ex Barça e Milan chiese esplicitamente almeno sette biglietti aerei al mese sulla rotta Turchia-Brasile per sé e i familiari. Più un autista h24, un cellulare e un telefono fisso a spese del club.
FIRMINO - Altra stranezza rivelata dal solito "Football Leaks”. Quando il brasiliano andrò al Liverpool nel 2015 la clausola rescissoria fu fissata a 98 milioni di euro. Chiunque avrebbe allora potuto comprarlo pagando quei soldi, tutti… tranne l’Arsenal.
GERVINHO - Le sue furono definite “richieste oscene” da un dirigente dell’Al Jazira, quando nel 2015 la chiusura dell’affare sembrava vicina. Sulle orme di Ronaldinho l’ivoriano pretese biglietti aerei per la famiglia, un elicottero e anche una spiaggia privata.
HAZARD - Difficilmente il Chelsea vorrà mai privarsi del suo fuoriclasse belga, a maggior ragione dopo aver speso 40 milioni per averlo nel 2012 quando Abramovich, pur di chiudere l’affare, fu anche costretto ad aggiungere un bonus di 10mila euro per ogni suo ex compagno del Lille come “indennizzo” per la perdita del migliore della squadra.
IBRAHIMOVIC - Dall’Europa all’America, ma nei giorni in cui il suo nome era al centro del mercato con l’avventura Manchester United al capolinea ci provarono anche i Rot-Weiss Oberhausen, squadra della quarta categoria tedesca. L’offerta da mettere sul contratto? “Vieni a giocare con noi, instaureremo la monarchia e diventerai il re della nostra città”.
AGUERO - Al City ha vinto quasi tutto, e sempre da protagonista. E quando l’Atletico Madrid lo perse riuscì a inserire sul contratto di vendita una clausola che avrebbe fatto incassare al club 250mila euro ogni cinque gol segnati dal Kün. Otto anni dopo è a quota 209 centri. Calcoli alla mano siamo sui 10 milioni.
LAVEZZI - Convincerlo a scegliere la Cina e l’Hebei China Fortune fu piuttosto semplice per il club. All’argentino andò un contratto faraonico, ma anche due case ammobiliate, due auto, un cuoco e un autista. (Foto da Instagram)
LLORIS - Campione del mondo da capitano della Francia, nonostante una papera nella finale più importante di tutte. La fortuna va a braccetto col portiere del Tottenham, che negli Spurs ha dei bonus fissi sul contratto: 7mila sterline se gioca titolare, 8mila per le vittorie e 4mila anche quando perde.
LUCIO - Ancora più celebre la famosa clausola “della metà campo” di Lucio nel Bayern Monaco. Il club aveva infatti posto una multa di 10mila marchi scalati automaticamente dallo stipendio ogni volta che il brasiliano partiva con le sue classiche (e un po’ sgraziate) galoppate in attacco.
MBAPPÉ - La sua la rivelazione più recente di “Football Leaks”. Al tempo della firma col Psg nel 2017 (con cui oggi prende all’anno circa 18 milioni lordi) richiese un aumento a 30 milioni a stagione in caso di vittoria del Pallone d’Oro: rifiutata.
NEYMAR - Per il brasiliano compagno di squadra di Mbappé clausola speciale su un contratto con Panini America: per lui 50mila dollari per autografare 600 figurine col suo volto. Una media di 83,3 dollari per ogni “scarabocchio”.
THIAGO SILVA - Più di una le stranezze sul contatto che ha legato il brasiliano al Psg. I francesi nel 2012 si impegnarono a pagare i 2 milioni e mezzo di tasse che Thiago Silva doveva versare in Italia. In più anche una clausola sui rapporti con l’allenatore. Il numero 2 dei parigini perderebbe infatti 50mila euro per contratto per ogni critica mossa verso il tecnico (al tempo Blanc).
SUAREZ - Giugno del 2014, Mondiali in corso e morso già avvenuto con Chiellini. Il Barça prende Suarez dal Liverpool il luglio seguente ma inserisce una clausola “anti morso”. Stando al “Mirror” il club aggiunse una penale per tutelarsi in caso di nuovi raptus del Pistolero.
VAN DE VAART - Scarpette arancioni alla presentazione? Ancora accettabili, ma il Betis inserì sul suo contratto un divieto di indossarle rosse, il colore dei rivali cittadini del Siviglia.
VERMAELEN - Nel 2014 l’arrivo in Catalogna. Obiettivi? Dimostrarsi un grande giocatore ma, per contratto, anche “fare ogni possibile sforzo per integrarsi nella società catalana e impegnarsi soprattutto ad imparare la lingua”.