Irlanda, maxi squalifica dopo aggressione all’arbitro: tre calciatori sospesi per 40 anni

Calcio

Il pestaggio era avvenuto vicino a Horseleap, nella contea di Offaly. I tre giocatori del Mullingar Town, come conferma la BBC, ora non si avvicineranno al pallone per tantissimo tempo. Con loro anche un tifoso ex calciatore, già squalificato a vita dai campi: non potrà più prendere parte ad alcuna attività legata al calcio in Irlanda

LA RICOSTRUZIONE

ARBITRO AGGREDITO NEL LAZIO: L'AIA RISPONDE

Avevano aggredito Daniel Sweeney, che come unica colpa aveva quella di essere stato arbitro della partita del Mullingar Town. La federazione irlandese ha risposto in maniera durissima, e ha squalificato i tre protagonisti del pestaggio con 40 anni di sospensione dai campi di calcio. Nessuna attenuante, per un “livello di violenza senza precedenti, ingiustificato e ingiustificabile”, come recita il comunicato della Combines Counties League, il campionato dilettantistico irlandese teatro dell’aggressione. Con i tre giocatori-aggressori presente anche un tifoso, anch’esso ex calciatore del club e già squalificato a vita per episodi di violenza: ora la sua sanzione è stata estesa in modo da non poter mai più prendere parte ad alcuna attività legata al calcio sotto la giurisdizione della Football Association of Ireland - spiega la BBC. Come ulteriori provvedimenti la federazione ha anche multato il Mullingar Town di 442 sterline (circa 500 euro) per il mancato controllo dei suoi giocatori, e la lega ha anche stabilito che, da ora in poi, dovranno esserci sempre tre ufficiali di gara presenti in tutte le partite del Mullingar Town per il resto della stagione.

Cinque ore sotto i ferri

Daniel Sweeney venne aggredito nei pressi di un parcheggio vicino a Horseleap, nella contea di Offaly. I quattro si avvicinarono causando all’arbitro irlandese la rottura della mascella su entrambi i lati e diversi altri danni al volto e al setto nasale. Sweeney subì un intervento chirurgico della durata di cinque ore dopo essere stato attaccato. La federazione rispose immediatamente, condannando l’episodio. "Siamo scioccati e sconvolti: gli attacchi e gli abusi nei nostri confronti sono in aumento - disse invece Paul O’Brien, presidente della Irish Refrees Society, l’associazione degli arbitri -. Dovremmo essere considerati una risorsa e dovremmo ricevere la protezione e il rispetto che meritiamo”. Ora la punizione è arrivata per davvero. Esemplare.