Momenti di piccola tensione alla Bombonera durante l'allenamento a porte aperte degli Xeneizes. Un tifoso ha fatto invasione di campo ed è servito l'intervento dell'Apache per tranquillizzarlo e farlo uscire, non prima di essersi scambiati un regalo...
Oltre 50 mila persone ad affollare la Bombonera, altre migliaia rimaste ad osservare fuori i cancelli visto l'esaurimento di posti, nonostante un'attesa durata ore e cominciata fin dalle prime luci dell'alba (per alcuni anche prima). Basterebbe fare un quadretto di questa scena per comprendere la tensione che si respira a Buenos Aires in vista del ritorno di Copa Libertadores. Il bagno di folla che ha accompagnato l'allenamento a porte aperte della squadra di Schelotto - e che non potrà sostenere da vicino durante la partita di sabato - ha ulteriormente elettrizzato l'area e tutto l'ambiente degli Xeneizes, quest'ultimi consapevoli di non poter sbagliare la partita più importante e significativa della loro storia. Solo a pensarci, le gambe iniziano a tremare e non è un'agitazione che caratterizza solo gli uomini in campo, coloro che saranno protagonisti nel match del Monumental, ma anche, e forse soprattutto, i tifosi. Tra i sostenitori, infatti, c'è chi ha atteso questa sfida per tutta una vita e il livello d'ansia non fa che salire, in modo inversamente proporzionale, man mano che si riducono le ore di distanza dal grande appuntamento. Si può giustificare in parte così un gesto che va oltre i limiti, come l'invasione di campo avvenuta durante la seduta di allenamento. Un tifoso, non più giovanissimo, ha infatti varcato senza autorizzazione le recinzioni della Bombonera per andare a incoraggiare e offrire il proprio affetto ai calciatori di Schelotto. Gli steward presenti a bordocampo e le forze dell'ordine hanno subito provveduto a frenare la sua corsa e gettarlo a terra, ma è servito l'intervento di un leader come Tevez per calmare la situazione. In questi casi, infatti, spesso l'esperienza accumulata in giro per il mondo ti permette di stravolgere gli scenari, al punto che è stato poi l'attaccante argentino a incoraggiare e dare fiducia in vista della partita contro il River al suo fan e non, come accade di solito, il contrario. L'intromissione tra gli agenti e le parole dette dall'Apache hanno permesso al sostenitore gialloblù di tranquillizzarsi e uscire dal campo, scortato dalla polizia. Non prima, però, di aver abbracciato affettuosamente alcuni degli altri calciatori presenti sul terreno di gioco e aver ricevuto un ultimo regalo dall'attaccante del Boca: la maglia d'allenamento, uno scambio 'alla pari' con il suo cappellino. Boca-River è anche questo ... e tanto altro.