Secondo i media locali il giornalista che ha rappresentato il Paese africano nelle votazioni, Abdou Boina, non esiste e non ha mai lavorato per la testata indicata, chiusa ormai da sei anni. L'accusa è confermata da un ex fotografo del quotidiano: "In quella redazione non c'è mai stato un ragazzo con quel nome"
Pochi giorni fa il mondo ha celebrato la conquista del Pallone d'oro da parte di Luka Modric. Il centrocampista del Real Madrid, primo croato della storia a conseguire questo premio, ha spodestato dal trono sia Messi che Cristiano Ronaldo, padroni indiscussi del trofeo nell'ultimo decennio. Una vittoria che, come quasi sempre accade, non è riuscita a mettere d'accordo tutti. Ora a gettare ulteriori ombre sul Pallone d'oro - non sul trionfo di Modric - è una polemica che arriva dall'Unione delle Comore. Il giornalista del Paese africano, Abdou Boina, ha votato in ordine per Mbappé, Modric, Cristiano Ronaldo, Hazard e Salah, ma non è il suo giudizio ad essere messo in discussione, quanto la sua stessa esistenza. Secondo alcuni media locali, infatti, il cronista in questione non esiste e sicuramente non ha mai lavorato per la testata indicata nelle votazioni, ovvero albaladcomores.com, giornale che inoltre ha chiuso i battenti sei anni fa. A rivelare queste informazioni è il fotografo Toimimou Abdou che, in passato, ha lavorato per il citato sito. "Sono sorpreso di vedere che il quotidiano Albalad Comore esiste ancora. Che io sappia, e questa è la realtà, questo giornale ha chiuso da quasi sei anni - ha detto a alwatwan.net -. In questa redazione non c'è mai stato un giornalista di nome Abdou Boina. Abbiamo avuto due giornalisti sportivi e cioè Abdul Yusuf per l'edizione francese e Sharif Ousseine per l'edizione araba". Basta cliccare l'indirizzo web nominato e si potrà notare che di informazione sportiva c'è ben poco, perché l'argomento trattato è un altro: consigli sulle relazioni. "Non c'è Abdou Boina nell'Associazione Comore dei giornalisti sportivi - ha confermato il presidente dell'ACJS, Stepahne Ahamadi -. Potrei capire l'errore se il giornalista provenisse da un organo di stampa esistente".
"Quella bandiera non esiste più da 17 anni"
A questo 'mistero' si è poi aggiunto un altro errore che ha contribuito ad alimentare la polemica: la bandiera posta nella votazione del Pallone d'oro per indicare lo stato africano. "Quella bandiera non esiste più da 17 anni - ha tuonato Fayssoile Moussa, capo ufficio stampa della Federazione calcistica delle Comore -. Posso capire che il giurato, Boina, sia un freelance o un consulente, ma presentarlo come giornalista del quotidiano Albalad è un gesto di disprezzo verso il nostro Paese".
Questa non è, tuttavia, la prima accusa lanciata in merito alle ultime votazioni. Lasana Liburd infatti, giornalista rappresentante del Trinidad e Tobago, aveva denunciato un'alterazione di voti attraverso il suo account Twitter.