Mbappé incontra LeBron: "Noi cambiamo la cultura. Quando vuoi essere il più grande, vincere non ti basta"

Calcio

La leggenda americana e la star francese si sono incontrati a Parigi in occasione del “More Than An Athlete World Tour”. Dai loro inizi al ruolo che giocano nella società attuale. Una chiacchierata a tutto tondo: “Il nostro mondo è cambiato a 18 anni. Adesso creiamo cultura”

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Uno è già a quota 15 gol e 10 assist in 18 partite stagionali, l’altro ha appena messo a segno la terza tripla doppia in stagione, guidando i suoi Lakers alla vittoria contro New Orleans. Uno gioca a calcio ed è il talento più puro della Francia, l’altro da anni scrive paginate di storia per quanto riguarda il basket americano. Kylian Mbappè e LeBron James, sport diversi ma tante cose in comune. I due le hanno raccontate, incontrandosi a Parigi durante il “More Than An Athlete World Tour” sponsorizzato da Nike. Si sono scambiati le rispettivi maglie, hanno riso e scherzato. Il tutto in uno dei rari momenti in cui non lottano per continuare ad essere i migliori al mondo nei loro mestieri.

Dalla notorietà alla voglia di vincere

Per entrambi il mondo è cambiato quando avevano solo 18 anni. Già, perché Kylian e LeBron sono diventati due celebrità davvero molto presto: “Il più grande cambiamento consiste nel fatto che tutto ciò che fai è ingrandito – ha spiegato la leggenda Nba - questa è una situazione molto difficile per un diciottenne. Un giorno puoi dire e fare tutto ciò che vuoi, camminare per le strade, andare al cinema e divertirti. E poi il giorno dopo ti trovi su questo palcoscenico mondiale, dove si aspettano che tu sia qualcuno che potresti non essere in grado di soddisfare in quel momento”. A confermarlo è anche l’attaccante del Psg: “Non vivi più come tutti gli altri, hai delle responsabilità. Devi avere a che fare con la professionalità e ti viene chiesto di comportarti da adulto. Ho sempre sognato di essere in questa posizione. E quando ho raggiunto questo livello, per me non è stato un successo, ma l'inizio di una storia”. Mbappè, però, qualcosa di grandissimo lo ha già portato a casa. Si tratta della Coppa del Mondo vinta da protagonista con la Francia: “Non appena ho sollevato quel trofeo mi sono detto: 'Quando tornerò a casa, lavorerò sodo per i prossimi quattro anni per vincere ancora, non posso lasciarlo andare a nessun altro'. Ho così tanto amore per il calcio che penso sia la ragione per cui cerco rifugio nell’allenamento. Sono sempre guidato da quel desiderio di conquistare, di vincere”. Sulla stessa lunghezza d’onda, ovviamente, anche LeBron: “Vincere ti fa venire più voglia di farlo ancora. È come quando eri un bambino e i tuoi genitori ti hanno comprato il regalo più bello a Natale. Sei contento, eccitato, ma poi vuoi sempre di più. Vincere non ti soddisfa. Anche quando hai vinto tutto, ti senti ancora di avere qualcosa in più da dare. Quando vuoi essere grande, il più grande, devi continuare a vincere, vincere e vincere. Questo è ciò che ti guida”.

“Noi creiamo cultura”

Due mostri, due leggende. Due esempi per i più piccoli e per tutti gli sportivi del mondo: “Cosa significa essere un atleta? Vuol dire non permettere mai alle persone di metterti in una scatola – afferma LeBron James – significa essere grande nella mia comunità, restituirle qualcosa, essere in grado di essere schietto, essere in grado di guidare la generazione successiva, facendogli capire quanto sia importante e potente la loro voce. Sappiamo tutto ciò che questi ragazzi stanno vivendo, perché siamo stati come loro ad un certo punto. Voglio che siano in grado di avere qualcuno a cui possano dare uno sguardo. Noi cambiamo la cultura. Lo facciamo in base ai nostri comportamenti, a cosa diciamo, a come ci esibiamo. Abbiamo il potere di fare di più che giocare a calcio o a basket”. Un esempio vuole esserlo anche Mbappè, nonostante la sua giovanissima età: “I più grandi sono un'ispirazione per tutti i bambini che si svegliano presto la mattina – ha detto - tutti ti guardano, sono ispirati da te e vogliono essere te. Quindi tu influenzi la società. Questo è ciò che significa essere più di un atleta. Voglio che più ragazzi abbiano questa opportunità. Voglio che tutti inizino con la stesse possibilità. Aiutare le persone, specie quelle provenienti da dove sei cresciuto, questo è l’aspetto più importante. Non tutti possono avere successo, ma almeno puoi agire per loro. Uso la mia fama per una giusta causa”.