Come riportato da ESPN, va in archivio il sogno di diventare un calciatore professionista da parte dell'ex velocista giamaicano. Otto ori olimpici per il 32enne Bolt che ha ammesso: "Non voglio dire di non averci creduto, ma ho comunque imparato la lezione". Dalla parentesi in Australia ai rumors di mercato il desiderio diventa un altro: "La vita sportiva è finita, diventerò un uomo d'affari"
BOLT A SEGNO DA CALCIATORE: VIDEO
L’ultima sirena di mercato l’aveva accostato ai Dorados de Sinaloa, squadra messicana allenata da Diego Armando Maradona. A distanza di due mesi, tuttavia, chi pronuncia la parola fine al mondo del calcio è proprio il diretto interessato: parliamo di Usain Bolt, un’eccellenza nella storia dell’atletica dai trionfi memorabili nei 100 e nei 200 metri piani. Otto medaglie d’oro olimpiche per il 32enne giamaicano, ex velocista dai record mondiali e imprese senza tempo, lui che abbandonata pista e specialità nel 2017 si era tuffato nel pallone. È stato il 2018 l’anno dello scatto del "Fulmine" nel calcio, passione che ha consegnato il più grande sprinter di tutti i tempi tra provini ed eventi a tutti gli effetti. Monitorato da vicino dal Borussia Dortmund e protagonista a giugno con i norvegesi dello Strømsgodset, Bolt ha disputato pure una partita di beneficienza nel tempio di Old Trafford. L’avventura più consistente nel calcio l’ha portato tuttavia in Australia con il Central Coast Mariners, formazione che milita nella A-League e che gli ha concesso la ribalta in occasione di incontri amichevoli dove ha pure segnato due gol.
Particolarmente chiacchierato pure nel calcio per risonanza mediatica e ricchi sviluppi legati al marketing, Bolt ha tuttavia preso coscienza delle sue intenzioni annunciando il termine del suo sogno di diventare un calciatore professionista. Lo ha riportato ESPN spiegandone le motivazioni: "È stata una bella esperienza, mi sono davvero divertito tanto a far parte di una squadra. È tutto completamente diverso dall’atletica ed è stato bello finché è durato". Una presa di posizione dettata dalla parabola che l’ha portato dalla Norvegia all’Australia, destinazioni che non hanno garantito l’avvento effettivo nel calcio: "Non voglio dire di non averci creduto, ma penso che non l’abbiamo fatto nel modo in cui avremmo dovuto. Ho comunque imparato la lezione, si vive e si impara". Respinta un’offerta dei maltesi del La Valletta poco prima che terminasse la parentesi ai Mariners, Bolt ha tuttavia le idee chiare riguardo al suo futuro: "Sto facendo tante cose diverse, la vita sportiva è finita e così mi sto muovendo in altri tipi di attività. Ho un sacco di cose in cantiere, quindi da oggi cercherò di essere un uomo d’affari". Insomma, ecco l'addio di Usain al calcio dopo aver salutato l’atletica che l’ha reso un’icona eterna.