Mourinho sorprende ancora: "La più grande partita della mia carriera? La finale Uefa del 2003"

Calcio

Allenatore dai 25 trofei conquistati in panchina, lo Special One ha rivelato al Daily Record quale è stata la gara memorabile della sua carriera: "Per intensità sicuramente la finale Uefa contro il Celtic nel 2003, le batte tutte". Nient'altro che il primo dei suoi trionfi internazionali, successo che supera addirittura le due Champions League vinte con Porto e Inter

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Non smetterà mai di stupire, figuratevi se al momento la sua vita non è legata alla panchina. Reduce dalla separazione con il Manchester United, club condotto a tre trofei alla prima stagione ad Old Trafford, José Mourinho è in attesa di un nuovo incarico ad alti livelli come da lui stesso specificato. Nell’attesa perché non riavvolgere il nastro di una carriera inimitabile? Sono 25 i trofei conquistati dallo Special One, parabola vincente inaugurata nel 2003 alla guida del Porto fino agli ultimi successi con i Red Devils. Dicevamo del fattore sorpresa, stupore emerso grazie all’ultima dichiarazione riportata dal Daily Record: l’oggetto di discussione riguarda la partita del cuore di Mou, match memorabile per eccellenza tra le tante gare che non potrà mai dimenticare. Ebbene chi avrà scommesso sulla finale di Champions League del 2010, exploit al Bernabeu nel Triplete interista nonché ultima puntata della sua parentesi nerazzurra, è sicuramente fuori strada. Parola di José.

La spiegazione è giunta proprio dal diretto interessato: "Quella finale contro il Celtic non è stata la più grande vittoria né la più grande gioia ma, in termini di intensità, è stata la più grande partita della mia carriera". Parliamo proprio dell’epilogo del 2003 in Coppa Uefa, finalissima vinta 3-2 a Siviglia dal Porto ai tempi supplementari: dopo le reti di Derlei e Alenichev bilanciate dalla doppietta di Larsson, fu nuovamente Derlei a firmare il trionfo dei Dragões in quella che oggi è conosciuta come Europa League. Si trattò del primo titolo internazionale di Mourinho, allenatore che peraltro conquistò la Champions l’anno seguente non senza differenze: "La partita è finita e sono morto. Da allora ho giocato tre finali europee, due delle quali in Champions League. Ho vinto un sacco di titoli, sono stato coinvolto in molte partite incredibili ma in termini di tensione, intensità, emozionalità spinta al limite, la partita contro il Celtic le batte tutte". Insomma, non ne abbiano a male i tifosi interisti: evidentemente la prima Coppa non si scorda mai.