Nel summit di Malta, l’associazione dei club europei ha discusso dei nuovi equilibri che dovranno entrare in vigore nel 2024, di comune accordo con l’UEFA. Così ha parlato Agnelli: “Felice di aver dissolto gli scetticismi iniziali, per il 2024 c’è tempo”
Si sono conclusi i due giorni di meeting dell’ECA, l’associazione dei club europei, che si è tenuto a Malta. Un altro confronto, dunque, per cercare di fare passi in avanti nella composizione del calcio del futuro. Andrea Agnelli, che presiede l’associazione, ha tenuto il discorso di chiusura delle operazioni. “In quasi un secolo di condivisione e sviluppo del calcio, la controversia è oggi concentrata sull'accesso dei club. Io posso dire personalmente per la Juventus e per gli altri club che agiamo affinché il calcio europeo abbia un accesso diverso come ha appena spiegato anche chi ha parlato prima di me: sono queste le questioni che vogliamo affrontare, come la sostenibilità economica. Ceferin ha ricordato che l'ECA ha portato alcune di queste idee al tavolo, presentandole a tutti coloro che sono coinvolti. L'UEFA ha chiesto di aspettare la fine della presentazione a tutte le componenti coinvolte in questo processo” ha esordito il presidente della Juventus.
Verso il 2024
La deadline è fissata per il 2024: “Non è una data scelta per caso, ma è la data in cui partirà un nuovo calendario internazionale che dovrà essere scritto di comune accordo. Alcuni club sono venuti qui a Malta con scetticismo e paura che le decisioni fossero già state prese. La soddisfazione principale di oggi è che questo scetticismo e queste paure sono state scacciate, perché i club hanno capito che questo è l'inizio genuino di un nuovo processo. In alcuni casi potrei rispondere ‘non lo so’ perché nulla è ancora scritto nella pietra. Sarà un processo lungo, per il 2024 abbiamo tempo; saremo tutti coinvolti. L'11 settembre ci sarà un confronto con il comitato dell'ECA e l'UEFA a Nyon. Ci sono questioni da affrontare tutti insieme e su vari livelli. Tutti devono elevarsi dalla situazione nazionale e pensare alla soluzione migliore per tutti, mettendoci tutti nella posizione degli altri. Alla fine di questo processo, che dovrebbe soddisfare tra il 70% e l'80% delle componenti, tutti i club hanno condiviso l’apertura ad una consultazione libera a tutte le federazioni e trasparente”.