Considerato uno degli attaccanti più prolifici tra gli anni Novanta e Duemila, l'ex giocatore brasiliano ha confessato al canale YouTube "Philado" il suo difficile passato tra vizi e dipendenze: "Sono entrato nel mondo della droga quando giocavo in Europa. La consumavo regolarmente in vacanza perché durante la stagione sarei stato fermato dall'antidoping. Oggi me ne sono liberato: lavoro perché i giovani non commettano i miei stessi errori"
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Non era più il bomber dalle reti a raffica quello transitato all’Ancona nel 2004, tre presenze e 203 minuti in Serie A ad anticipare il declino della carriera. E pensare che Mario Jardel, ex centravanti brasiliano classe 1973, aveva fatto sfracelli in Europa tra gli anni Novanta e Duemila: gol a non finire con Porto, Galatasaray e Sporting Lisbona, oltre 200 centri segnati vincendo due volte la Scarpa d’Oro (1999 e 2002) e arrivando a guadagnarsi la Seleçao. Già bestia nera del Milan, punito 4 volte in 5 gare di Champions, il giramondo Jardel si è ritirato nel 2012 senza mai fare mistero sui problemi con vizi e dipendenze. Lo ha ribadito lui stesso al canale YouTube "Philado", confessione dettata dal desiderio che i giovani non commettano i suoi stessi errori.
Jardel: "Mi drogavo in vacanza per evitare l'antidoping"
"Sono entrato nel mondo della droga per curiosità quando giocavo nei club in Europa - ha raccontato Jardel -, ho incontrato alcune persone e me l’hanno offerta. Ho iniziato a consumarla regolarmente quando ero in vacanza perché durante le competizioni ci sarebbero stati i controlli antidoping". Un problema che, a detta dell’ex giocatore, può coinvolgere i protagonisti del mondo del calcio senza che se ne accorgano: "Hai un sacco di soldi e ci sono molte trappole, amicizie, tentazioni e curiosità intorno". Il tunnel della droga sembra fortunatamente appartenere al passato a detta di Jardel: "Oggi me ne sono liberato e mia moglie è stata essenziale per riuscire a farlo. La ringrazio perché è stata sempre al mio fianco. Quando andavo alle feste veniva spesso anche lei perché in quegli ambienti è più probabile che tu finisca per drogarti, specialmente dopo aver bevuto. Ora voglio dare ai miei figli una buona immagine e fare lavori sociali affinché i giovani non commettano gli errori che ho commesso in passato". Un obiettivo per chi ha lasciato il segno in Europa a suon di gol, parabola macchiata a causa dei problemi personali.