In attesa di una nuova avventura in panchina, come spiegato recentemente a Sky Sports, l'allenatore portoghese è tornato dove la sua scalata al successo ebbe inizio. Eccolo in visita al museo del Vitoria Setubal, società dove alla guida della formazione U-18 vinse il suo primo trofeo in panchina nel 1990
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Un tuffo nel passato per guardare al futuro: non sono un mistero le ambizioni di José Mourinho, 56enne allenatore portoghese dalla straordinaria carriera in panchina. Ben 25 i trofei conquistati alla guida delle sue squadre dal Porto al Manchester United senza dimenticare il memorabile Triplete interista nel 2010, traguardo seguito dal triennio al Real Madrid e dalle ultime esperienze con Chelsea e Red Devils. Privo di incarichi dallo scorso 18 dicembre, data dell’esonero a Old Trafford, lo Special One non ha nascosto il desiderio di tornare ad alti livelli: "Ho il fuoco dentro e mi manca il mio calcio - ha spiegato recentemente a Sky Sports -, la cosa più difficile per me in questo periodo è stata dire di no alle possibilità che ho avuto. Devo avere la pazienza di aspettare, di attendere un’occasione che sia al livello del manager che sono". E in attesa di una nuova prestigiosa panchina, Mourinho è tornato dove la sua scalata al successo ebbe inizio.
Mourinho, ritorno alle origini: il primo trofeo da allenatore
In visita al museo del Vitoria Setubal, lui che è originario proprio della città portoghese, José ha rivissuto il primo successo da allenatore risalente al lontano 1990. Ritiratosi dal calcio a 24 anni, infatti, il giovanissimo Mourinho raccontò di essere stato assistente del padre Felix all’epoca allenatore del Rio Ave e del Belenenses studiando le formazioni avversarie. Alternando il lavoro di professore di educazione fisica, inoltre, l’ex Manchester United allenò gli allievi del Vitoria Setubal festeggiando il primo titolo in panchina: era il 1990 quando la formazione U-18, opposta al Racing Club de Paris, vinse 3-0 nella finale disputata a Guyancourt nei pressi di Versailles. Una gioia all’epoca inedita, trionfo vissuto a distanza di 29 anni posando con la coppa nel museo del club. Successivamente Mou ricoprirà il ruolo di assistente di João Alves e Jesualdo Ferreira (Estrela Amadora) e di Bobby Robson allo Sporting Lisbona (dove svolgeva pure il compito di interprete e preparatore dei portieri), allenatore che lo pretese come vice pure al Porto e al Barcellona. E archiviato il sodalizio con Van Gaal in Catalogna, lo Special One si è messo in proprio nel nuovo Millennio riscrivendo la storia. Uno sguardo indietro di quasi 30 anni per prepararsi al futuro, il modo migliore per ripartire verso una nuova avventura da protagonista in panchina.