Michel Platini: "Cambierò il finale della mia storia, pronto a una nuova sfida"

Calcio

L'ex presidente UEFA racconta, presentando il libro "Il Re a nudo", la delicata fase della sua carriera da dirigente con l'inchiesta per corruzione sui Mondiali 2022: "Processo mediatico violento, ma la vita non è finita". Sulla reazione di Cristiano Ronaldo dopo la sostituzione con il Milan: "Umana e normale. Non credo sia stato messaggio sbagliato"

"Sono rimasto vittima di un complotto, un processo mediatico violento, ma la vita non è finita. Devo avere un'ultima avventura, non posso chiudere con la parola 'sospeso' dalla FIFA". Lo dice l'ex presidente della Uefa, Michel Platini, presentando a Milano il libro "Il Re a nudo". "Non ho ragione di essere incazzato - aggiunge Platini -, vado in contropiede come con Trapattoni e aspetto il verdetto della Corte dei Diritti Umani. Mi sono sentito tradito? Famiglia e amici sono rimasti, ho perso solo i cortigiani". Platini, lo scorso giugno, era stato fermato, interrogato e successivamente rilasciato nell'ambito delle indagini sulla scelta del Qatar come Paese ospitante dei Mondiali del 2022.

La sostituzione di CR7

Michel Platini derubrica a "umana e normale" la reazione avuta da Cristiano Ronaldo dopo la sostituzione durante Juventus-Milan.  "Non è un messaggio sbagliato o negativo per i bambini che lo hanno visto - spiega Platini  -, ognuno ha la propria suscettibilità. E' normale e umano poter non accettare la sostituzione, lui pensava di poter risolvere la partita. Pensate che nella mia Juventus poteva uscire Boniek per fare entrare, ad esempio, Prandelli, quindi un difensore per un attaccante, e se ne parlava per giorni interi".

Il futuro

Platini non chiude le porte a nessuna ipotesi ma afferma di non volere tornare alla Juventus perché "non si vivono due storie d'amore" con la stessa persona: "Ho ricevuto parecchie proposte ma non ritornerò dove sono già passato. Voglio ancora sentirmi utile. Potrei collaborare con Agnelli nella Eca? Tutto è possibile, ho ottimi rapporti con lui ma lui non mi ha mai chiesto un consiglio". 

L'idea della SuperChampions

Sulla possibilità che i club varino la SuperChampions, Platini è piuttosto scettico: "Se ne parla da 15 anni... I grandi club da sempre vogliono organizzare le proprie manifestazioni perché chi ha le competizioni ha i soldi. Tra leghe, federazioni e istituzioni il rapporto è sempre difficile".

Cambiare il calcio

Platini è chiaro su cosa gli piacerebbe fare qualora avesse di nuovo la possibilità di cambiare il calcio: "La prima riforma che farei? Non possiamo lasciare le stesse persone ad organizzare e giudicare, la commissione etica è come una giustizia interna. E se ti vogliono fare fuori come hanno fatto con me e con altri, ti fanno fuori".

Su razzismo e omofobia

"In passato i cori erano spiritosi, oggi invece c'è razzismo. Non è possibile nel 2020 insultare per omofobia o per il colore della pelle. Bisogna spiegare agli ultras che il loro messaggio è sbagliato". Questa è l'opinione di Platini sulla piaga del razzismo negli stadi. "Non so se sia giusto fermare le gare - aggiunge - ma il fenomeno va combattuto. E' rischioso anche chiudere le curve perché è come con i bambini: più vieti loro lo zucchero, più vanno a cercarlo".