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Coronavirus: varato il decreto Cura Italia, varrà anche per lavoratori dello sport

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Nel decreto "Cura Italia" varato dal Governo per fronteggiare l'emergenza economica determinata dal coronavirus, sono presenti misure di sostegno anche allo sport: ai lavoratori delle società e associazioni e aiuti ai club dilettantistici e professionistici

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È la prima volta che i lavoratori dello sport vengono riconosciuti. Migliaia di persone, che lavorano nelle palestre, nelle associazioni sportive. Persone che fino a oggi spesso non erano inserite nel sistema dei contratti e delle tutele. Sono tantissimi gli istruttori e i tecnici sportivi, specie quelli senza altra fonte di reddito, che lavoravano ogni giorno nei centri sportivi e sui campi da gioco e che ora temono per il loro futuro. Nel decreto del governo a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie, c’è anche l’intervento a favore dell'associazionismo sportivo, sugli impianti pubblici, sui mutui contratti con il Credito Sportivo. E, per la prima volta, una misura a favore di tutti quei precari del mondo dello sport, quali istruttori, allenatori, collaboratori, che lavorano con e per le associazioni sportive. In sostanza, coloro che fino a ieri incontravamo nelle palestre, nelle piscine, sui campi da gioco e che, avendo un contratto di lavoro atipico, rischierebbero, in questo momento così drammatico per tutti, di essere esclusi da ogni forma di sostegno. In dettaglio, le norme previste dal decreto che riguardano il mondo dello sport.

Le misure per i lavoratori dello sport

Cassa integrazione in deroga: la cassa integrazione in deroga prevista per i lavoratori dipendenti vale anche per il mondo sportivo.

Indennità per autonomi e collaboratori: grazie ad una norma specifica inserita nel Decreto Legge, l’indennità di 600 euro per gli autonomi e i collaboratori è stata ampliata per comprendere anche i collaboratori delle società sportive e delle associazioni dilettantistiche e degli enti di promozione sportiva, i quali per il loro status giuridico sarebbero rimasti esclusi. Un contributo che sarà mantenuto finché le attività resteranno chiuse, garantisce il ministro dell'Economia Gualtieri. Nel computo sono compresi anche coloro che restano sotto la soglia dei diecimila euro annuali.

Le misure per le associazioni e le società sportive

Per le associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, gli enti di promozione nonché soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, club e strutture per danza, fitness e culturismo, centri sportivi, piscine e centri natatori, è prevista la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria fino al 31 maggio 2020. I versamenti sospesi ai sensi del periodo precedente sono effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di giugno 2020. Per le associazioni e le società sportive, professionistiche e dilettantistiche sono sospesi fino al 31 maggio 2020, i pagamenti dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali. In aggiunta a tali norme, ve ne sono altre di carattere più generale comunque applicabili al settore dello sport. Come ad esempio, le norme concernenti le misure di sostegno finanziario alle piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di COVID-19 e il riconoscimento di un credito d'imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro.

 

Gravina: “Governo sensibile alle nostre istanze”

Con il riconoscimento della sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi anche per le società sportive come richiesto dalla FIGC, viene riconosciuto al calcio lo stato di crisi dovuto all'emergenza COVID-19. Tale provvedimento rappresenta un primo passo concreto per consentire all'intero settore di fronteggiare questa difficile sotuazione. "Desidero ringraziare - afferma il presidente della FIGC Gabriele Gravina - il Governo, il ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e in particolare il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, dimostratisi sensibili verso le nostre istanze. Trovare soluzioni in grado di fronteggiare questa grave criticità è frutto di un continuo confronto con le istituzioni, così come l'individuazione di altri provvedimenti economici e normativi che rilancino l'intero sistema, in perfetta sintonia con le esigenze del Paese".