È morto Franz Beckenbauer a 78 anni: le reazioni in diretta

CALCIO IN LUTTO

Il calcio è in lutto per la morte del grande Franz Beckenbauer: il leggendario calciatore tedesco è scomparso il 7 gennaio, la famiglia lo ha comunicato nelle ultime ore all'agenzia tedesca Dpa. Era malato da tempo e le sue condizioni si sono aggravate negli ultimi giorni

Boninsegna: "Regista e uomo squadra nella partita del secolo"

Il ricordo di Boninsegna, avversario di Beckenbauer nella mitica Italia-Germania 4-3 del Mondiale 1970: "Il mio ricordo del grande 'Kaiser' è un ricordo messicano, quando allo stadio Azteca siamo riusciti a battere la grande Germania ai supplementari. Era la 'partita del secolo' e lui era il regista in assoluto, quello che dettava i tempi. Era il vero capitano in campo, il vero uomo squadra. È nell'Olimpo dei più grandi di tutti i tempi, per noi in quel periodo lo era. Nella semifinale mondiale 1970 cadde e si fece male ma poteva correre. Aveva la spalla al collo, sono immagini indelebili. A noi ci è andata bene, anche se quella partita c'è costata un po' la finale. Ma era la grande Germania, con grandi giocatori come lui"

Matthaus: "Perdo un caro amico"

Capitano della Germania nel 1990 (quando Beckenbauer era Ct), l'ex interista Lothar Matthaus ricorda così il Kaiser: "Per tutti era un grande, ma io ho perso un caro amico. Lo shock è profondo, anche se sapevo che Franz non si sentiva bene. La sua morte è una perdita per il calcio e per la Germania tutta. È stato uno dei più grandi da giocatore e da allenatore, ma anche fuori dal campo. Franz era una personalità eccezionale non solo nel calcio e godeva di riconoscimenti in tutto il mondo. Franz era una persona grande e generosa. Un caro amico ci ha lasciato. Mi mancherà, mancherà a tutti noi"

germania 1990

Galliani: "Elegante non solo come giocatore"

All'uscita dalla sede della Lega Serie A, Adriano Galliani ha ricordato così la figura di Beckenbauer. "L'ho conosciuto bene, era un signore. La sua morte mi ha colpito molto. Ho avuto occasione di incontrarlo tante volte, lui come persona era come giocava a calcio, elegante. Il giocatore era elegante e la persona era elegante, una persona super. Come era in campo era anche fuori dal campo". 

Fabio Capello: "Un perfezionista. Si lamentò dell'erba troppo corta..."

Fabio Capello: "Di Beckenbauer ho un ricordo in particolare, di averci giocato contro la Germania a Roma, pareggiammo. Alla fine lui si lamentò che l'erba era troppo corta e non riusciva a calciare bene di mezza punta, come calciava lui. Mi rimase sempre dentro questo aneddoto, era un perfezionista. Come persona l'ho incontrato così, senza parlarci. Come giocatore, ha vinto due volte il Pallone d'oro da difensore e ho detto tutto. Se ne va uno dei grandissimi del calcio"

Suo padre lo voleva avvocato, lui ha cambiato il calcio

Il più forte calciatore mai nato in Germania, uno dei più grandi di  sempre. Un mito di questo sport come Alfredo Di Stefano, Pelè, Diego Armando Maradona e Johan Cruyff.  Suo padre lo  voleva avvocato: per fortuna non gli diede ascolto...

Il mito del Kaiser in quel braccio al collo

beckenbauer

Voeller: "Ispirazione per più generazioni"

Il ricordo di Rudi Voeller: "Fonte di ispirazione per più di una generazione, rimarrà per sempre un faro del calcio tedesco"

Il ricordo della Uefa: "Ha plasmato il calcio tedesco come nessun altro"

Marianella: "Così cambiò la storia del Bayern (e del Monaco 1860)"

Massimo Marianella ricorda a Sky Sport come la storia del Bayern cambiò all'improvviso... "Perdiamo uno dei più grandi della storia di sempre, non credo ci sia mai stato un difensore centrale migliore di lui nella storia. Simbolo del Bayern Monaco, di cui ha cambiato la storia: il Monaco 1860, club rivale e all'epoca più forte del Bayern, aveva un accordo con la famiglia di Beckenbauer per portarlo nel club, da ragazzino; lui decise di non firmare quando, nel corso di una partita proprio contro i suoi futuri compagni del Monaco 1860, l'attaccante che lui marcava gli sputò addosso. Alla fine della partita disse 'Non posso firmare con un club che ha giocatori di così poca eleganza' e fu allora che il Bayern ne approfittò, cambiando la sua storia... e quella del Monaco 1860. Un tempo il difensore centrale era un randellatore che si attaccava alle caviglie dell'attaccante avversario; lui è stato straordinario per eleganza e visione. Se devo definirlo con un termine solo dico 'elegante': non c'è stato nessuno più elegante di lui"

Condò: "La sua rivalità con Cruyff come quella Messi-Ronaldo"

A Sky Sport il ricordo di Paolo Condò: "Fu uno dei 3 a riuscire a fare una cosa eccezionale come vincere il Mondiale sia da giocatore sia da allenatore. La prima cosa che viene in mente è la grande rivalità con Cruyff: erano i leader di Ajax e Bayern, vinsero tre Coppe dei Campioni ciascuno e poi si scontrarono anche nella finale del Mondiale 1974, quando l’Olanda dopo un minuto era già in vantaggio e la Germania rimontò con Beckenbauer grandissimo regista non solo difensivo. Nella finale del 1966 marca Bobby Charlton da centrocampista, lo ricordiamo col braccio al collo nella mitica Italia-Germania del 1970. Quando mi viene chiesto un accostamento alla grandissima rivalità Messi-Ronaldo, l’unica cosa di paragonabile che mi viene in mente è quella tra lui e Cruyff. E poi i due Palloni d’Oro: vincerlo per un difensore è impresa rarissima, lui ci riuscì due volte. Se oggi si parla di ripartenza dal basso, lui fu un antesignano di questo tipo di calcio"

beckenbauer cruyff

Sacchi: "Da oggi siamo tutti più poveri"

"Oggi è un giorno triste per il mondo del calcio. Perdiamo una leggenda del nostro sport. Grandissimo da calciatore e poi anche da allenatore. Dispiace di più perché era ancora abbastanza giovane, anche se sapevo che era malato da un po' di tempo. E' una grande tristezza, siamo tutti più poveri". Così all'Adnkronos l'ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana Arrigo Sacchi ha ricordato Franz Beckenbauer

Quella partita con la spalla fasciata

L'Equipe ricorda Beckenbauer aprendo il proprio sito con un'immagine-simbolo del campione tedesco: la partita è la mitica Italia-Germania Ovest 4-3 giocata il 17 giugno 1970 allo Stadio Azteca. Un fallo di Cera procura a Beckenbauer una lussazione della spalla, ma il difensore tedesco decide di restare in campo e gioca con un braccio legato al busto da una fasciatura

equipe

Il messaggio della famiglia

"È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer è morto serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia", ha annunciato la famiglia. "Vi chiediamo di piangere in silenzio e di astenervi dal fare domande", recita la nota diffusa dalla famiglia dell'ex campione tedesco

La notizia della morte di Beckenbauer sulla stampa tedesca

Bild.de apre la sua versione online con la morte di Beckenbauer 

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La morte avvenuta nella giornata di ieri

A dare le triste notizia è stata l'emittente tedesca Ard citando fonti della famiglia e precisando che la morte è avvenuta nella giornata del 7 gennaio. Era malato da tempo e negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate.

Nell'Olimpo del calcio con i grandissimi

Due Mondiali, uno da giocatore (1974) e uno poi da Ct della Germania (1990), due Palloni d’Oro, vinti giocando da difensore, più tutta una serie di trofei con il suo club, il Bayer Monaco: 3 Coppe dei Campioni, una Intercontinentale, una Coppa delle Coppe,  5 campionati, 4 Coppe di Germania. Una leggenda non solo per il calcio tedesco, un simbolo del calcio mondiale per più di un decennio a cavallo tra fine Anni Sessanta e metà Anni Settanta. Basti pensare che ancora oggi, il suo nome, è il termine di paragone (inarrivabile) quando si parla di difensori capaci di fare la storia. Un nome da “Olimpo del calcio”, con Maradona, Pelé, Cruyff. Per molti, il più grande difensore della storia del calcio

Il "Kaiser" della difesa

Con la sua eleganza e disinvoltura in campo, ha ridefinito il ruolo di libero, nascendo calcisticamente come centrocampista centrale e poi arretrando in virtù di doti di leadership e visione di gioco fuori dal comune. La sua personalità gli valse il soprannome di 'Kaiser'.

Addio a Franz Beckenbauer: il calcio perde una leggenda

Franz Beckenbauer è morto all'età di 78 anni. Per tutti 'Der Kaiser', Beckenbauer è una leggenda del calcio tedesco. Da giocatore è stato campione del mondo nel 1974 e da allenatore aveva vinto il Mondiale del 1990. Negli ultimi anni Beckenbauer aveva sofferto di gravi problemi di salute e si era ritirato dalla scena pubblica. Viveva in Austria nella zona di Salisburgo.

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