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Mbappé-Psg, salta la mediazione e si va in tribunale: la ricostruzione dell'Equipe

dalla francia

Come riporta il quotidiano francese, la causa tra l'attaccante e il suo ex club approderà in un tribunale del lavoro. Mercoledì 11 settembre gli avvocati delle due parti hanno partecipato a un'udienza della commissione giuridica della Lega che aveva proposto una mediazione, rifiutata però dal giocatore che chiede 55 milioni di euro di stipendi e bonus arretrati. La commissione ha quindi chiesto al club di pagare la somma entro una settimana, ma quest'ultimo non è intenzionato a farlo

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Nonostante i gol e i titoli, Kylian Mbappé e il Paris Saint Germain non si sono affatto lasciati bene. In attesa di rivedersi, chissà, come avversari nella nuova edizione della Champions League rinnovata, le due parti si incontreranno prima in tribunale. Come riportato dall'Equipe, il principale quotidiano sportivo francese, la causa intentata dal giocatore verso il suo ex club dovrebbe approdare ora in un tribunale del lavoro dopo il fallimento della mediazione proposta dalla LFP (Ligue de Football Professionel). La commissione giuridica della lega calcio francese, una volta saltata la mediazione, ha chiesto al PSG di pagare i 55 milioni chiesti dall'attaccante entro una settimana. Il club di Al Khelaifi, però, in una nota ufficiale ha fatto sapere che - considerati i limiti del potere giudiziario della commissione - il caso verrà valutato in un altro tribunale.

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La ricostruzione della vicenda

Mercoledì 11 settembre si è tenuta un'udienza presso la commissione giuridica della Lega calcistica francese (LFP), in cui le due parti erano rappresentate dai rispettivi avvocati, Delphine Verheyden per Mbappé e Patricia Moyerson per il Paris Saint Germain. Una volta che le parti hanno sostenuto i propri argomenti e mostrato documenti a riguardo, la commissione ha proposto di raggiungere una mediazione, una soluzione congeniale al club, ma per nulla accettata dal giocatore, disposto ad andare fino in fondo per vedersi restituiti circa 55 milioni di euro tra stipendi e bonus arretrati. Il club di Nasser Al Khelaifi, i cui rapporti con l'attaccante si sono deteriorati tantissimo già dallo scorso anno, sostiene invece che con Mbappé si fosse arrivati a un accordo per cui, anche non esercitando la possibilità di rinnovo fino al 2025, non se ne sarebbe mai andato gratuitamente. Inoltre il PSG sostiene di aver già sostenuto un investimento di circa un miliardo di euro nei sette anni di permanenza del giocatore a Parigi. Dopo il fallimento della mediazione, la commissione giuridica ha chiesto al club di pagare i 55 milioni chiesti da Mbappé; tuttavia i parigini hanno risposto attraverso un comunicato ufficiale che il caso verrà valutato da un altro tribunale "al quale sarà lieto di presentare tutti i fatti nei mesi e negli anni a venire".

Il comunicato del PSG

Il PSG resta fermo sulla sua posizione. Non intende pagare, come comunicato in una nota ufficiale: "Dopo aver ascoltato le argomentazioni delle parti nella giornata dell'11 settembre, la Commissione ha ripetutamente insistito sulla necessità di una mediazione tra il PSG e il giocatore al fine di trovare un compromesso alla luce delle argomentazioni favorevoli per il club. Questa mediazione è stata rifiutata dal calciatore, contrariamente a quanto raccomandato dalla Commissione. Alla luce dei limiti della competenza giuridica della commissione della LFP in tema di adozione di una decisione finale su questo argomento il caso dovrà essere ormai portato davanti ad un'altra giurisdizione alla quale il Paris Saint-Germain sarà lieto di presentare tutti i fatti nei mesi e negli anni a venire. Il giocatore ha preso impegni pubblici e privati che dovranno essere rispettati, avendo usufruito per 7 anni di benefici senza precedenti da parte del club a Parigi. Il PSG attende con ansia che tali impegni vengano confermati a tempo debito nelle sedi opportune, qualora il calciatore volesse proseguire questa vicenda inevitabilmente dannosa per la sua reputazione".