Tanti ci giocano, tutti lo amano. Football Manager è più di un semplice videogame: 35 i divorzi causati. Mille gli anni simulati fino al 3015 da un ragazzo inglese. Infinite le urla di gioia dei giocatori, tanto da meritare (a volte) l'intervento della polizia. Ecco le 5 storie più incredibili
“Football Manager ha rubato la mia vita”. Per tutte quelle partite, le sessioni di mercato. Le urla per il gol sbagliato e la gioia per quello della vittoria all’ultimo istante. Lì, fermi davanti al proprio pc a guardare quelle pedine muoversi su un rettangolo verde. Le interazioni coi giocatori, schemi e consigli tattici. Se c’è una parola per descrivere il gioco quella è “realtà”. Sì, simulata. Virtuale. Ma clamorosamente vicina a quanto succede sui veri campi e sulle vere panchine. Nato per la prima volta negli anni Ottanta, e sviluppatosi fino ai giorni nostri dove è ancora uno dei titoli più venduti. Lo scopo di Football Manager è replicare il mondo del pallone. Immergersi come un vero allenatore che non usa un joypad per muovere i suoi calciatori ma sfrutta soltanto la sua mente. Tra tattica e psicologia. Una vera e propria esperienza al limite dello sconvolgente.
Tra moglie e marito…
…non metterci Football Manager. Perché? Forse perché in qualche caso il marito potrebbe addirittura scegliere il celebre videogioco manageriale e scartare l’amore. Sì, è successo per davvero. Perché stando a quanto pubblicato da Iain Macintosh e Kenny Millar nel libro appunto intonato "Football Manager Stole My Life” (Football Manager ha rubato la mia vita) sarebbero 35 le cause di divorzio nel Regno Unito in cui è stato citato Football Manager. Notti insonni e impegni bucati. Scarsa attenzione al partner e forse all’intera famiglia e al lavoro. Pazzie in versione virtuale che hanno letteralmente spezzato alcuni matrimoni.
Mille di questi anni
La bellezza di un videogame come quello di Football Manager è anche questa: il gioco non si ferma mai. Nessuna data di scadenza: la carriera ha un inizio e potenzialmente non ha finale. Come? Come nella realtà: col passare del tempo i grandi campioni si ritirano e ne nascono di nuovi. Chi sono? Perfetti sconosciuti. Nomi, cognomi, volti e caratteristiche inventate dal gioco che permettono però la continuità della storia. Nel 2015 la vera pazzia porta il nome di “Lorf_Yimzo”, nickname su Reddit di un ragazzo inglese che decise di simulare mille stagioni e arrivare col proprio pc fino all’anno 3015. Come è cambiato il calcio nei millenni? Lo Sheffield United ha vinto la Premier 168 volte diventando la più titolata d’Inghilterra. Con 36 reti nella stagione 2606/07 tale "Cardo Klaku” è diventato il miglior marcatore nella storia del campionato inglese. Salisburgo-Stella Rossa del 29 settembre 2979 è diventa al partita più seguita di sempre, con qualcosa come 420mila spettatori allo stadio. Mentre il Real ha trionfato in Champions 108 volte, anche se il record di 17 centri nell’edizione 2013-14 di CR7 rimane un primato imbattuto nei millenni.
Il Mourinho virtuale
Il suo vero nome è Adam Clery, e il suo esperimento fu il più pazzo della storia di un gioco che poi “soltanto" un gioco non lo è mai stato… o almeno per lui. Finale di Coppa Uefa Hibernian-Wolfsburg. Il giovane Adam sente la pressione ma decide di dare comunque il meglio di sé per la partitissima. Va nella propria stanza e apre il proprio armadio: la giacca e la cravatta sono d’obbligo su un palcoscenico così prestigioso (che sarebbe poi casa sua). Proietta dunque la partita su una parete della propria abitazone, manda a tutto volume l’inno del suo club per caricare i suoi calciatori e segue per 90 minuti effettivi la finale (quando normalmente ogni giocatore segue la gara col classico “avanzamento veloce”). Vince? Sì, anche perché le sue urla sono talmente forti che a casa citofona il vicino accompagnato da due poliziotti.
Due anni e mezzo al pc
Quanto può durare una partita di Football Manager? Solitamente finché la stanchezza non prevale e spegnere il computer diventa una necessità. Evidentemente non la stessa sentita da un altro videogiocatore che, nel film “An Alternative Reality: The Football Manager Documentary”, ha dichiarato di aver giocato a Football Manager per una media di tre ore al giorno per un periodo di 20 anni. Per un totale di due anni e mezzo della sua vita.
Curriculum da Football Manager
Anche questa volta la realtà ha superato la fantasia, e (anche) grazie a un “semplice” videogioco il ventunenne svedese Vugar Huseynzade trovò un lavoro. Dove? Nell'FC Baku, in Azerbaigian, diventando una sorta di “direttore sportivo” del club. Meriti, solo all’apparenza, del suo super CV dove aveva inserito tutti i suoi successi manageriali davanti al pc. La rettifica della società arrivò subito: “Le notizie che circolano sono false, non abbiamo assunto Vugar per la sua bravura al computer. Era già nostro collaboratore e questo è il suo curriculum". Non una novità però, visto che Vugar non fu il primo a cercare fortuna nel reale mondo del pallone sfruttando le proprie abilità davanti alla tastiera. Il precedente risale al 2006, dove tale John Boileau scrisse al Middlesbrough per il posto da manager, citando la propria esperienza a FM come valido motivo di assunzione. La risposta del club fu bellissima: “Il rapporto di lavoro che cerchiamo è di breve durata. Il suo indubbio talento meriterebbe i più grandi club europei".