Figc, Tavecchio non si presenterà da dimissionario. Tutti gli scenari del consiglio federale di oggi

Calcio

Nonostante l'auspicio del presidente del Coni Malagò, da quello che sappiamo noi di Sky il presidente della Figc Carlo Tavecchio non si presenterà da dimissionario al Consiglio convocato per questa mattina a via Allegri a Roma. Ma non è detto che sia lo stesso organo federale, attraverso le proprie componenti, a sfiduciare il numero 1 della Figc. Gli scenari

MALAGO': "TAVECCHIO DOVREBBE DIMETTERSI"

Carlo Tavecchio non si presenterà da dimissionario al consiglio federale che lunedì 20 novembre dovrebbe cominciare a decidere le sorti del futuro del calcio italiano. Dalle indiscrezioni che abbiamo raccolto noi di Sky Sport, infatti, il presidente della Figc non avrebbe alcuna intenzione, al contrario di quanto auspicato dal presidente del Coni Giovanni Malagò, di arrivare in via Allegri con la volontà di rimettere immediatamente il suo mandato, anche se non è detto che poi durante l’evolversi del Consiglio le varie componenti gli neghino la fiducia e lo costringano a lasciare la posizione di numero 1 della Federazione. In tal caso, una volta che Tavecchio avrà rimesso il proprio mandato, il nuovo Consiglio uscirebbe dalle elezioni che si dovranno tenere entro 90 giorni.

Come è composto il Consiglio?

Il consiglio federale della Figc è composto da 7 componenti, ognuna delle quali vanta propri delegati consiglieri in maniera proporzionale alla percentuale di rappresentatività. In testa, figura proprio la Lega nazionale Dilettanti di Cosimo Sibilia, che da sola pesa il 34% dell'elettorato calcistico. Subito dopo, viene l'Associazione italiana calciatori con il 20% dei voti. Assieme alla Lega Pro di Gabriele Gravina, che vale il 17%, l'Aic si colloca nell'ala di opposizione alla presidenza di Carlo Tavecchio. Il valore complessivo dei voti della sola Lega Pro è bilanciato dalle due massime leghe professionistiche, la Lega di A (12%) e quella di B (5%). L'arco consiliare si completa con l'Associazione italiana allenatori (Aiac), che vale il 10% della rappresentatività e con l'Associazione italiana arbitri (Aia) forte del 2%.

Come potrebbe votare il Consiglio?

Allo stato attuale, Tavecchio godrebbe certamente del 10% dell'Aiac e del 2% dell'Aia, mentre potrebbe fare i conti con il dietrofront del 34% della Lega Dilettanti, che ha votato compatta per Tavecchio alle ultime elezioni ma il cui orientamento attuale uscirà solo domani dopo il consiglio direttivo. Se dalla riunione di lunedì mattina Sibilia (presidente della Lega nazionale dilettanti nonché al momento principale candidato a sostituire Tavecchio) dovesse uscire con una Lega Nazionale Dilettanti spaccata, è probabile che poi a via Allegri possa sfiduciare Tavecchio. All'opposizione, ovvero contro Tavecchio, l’Aic e forse la Lega Pro, che costituiscono un 37% potenzialmente contrario all'attuale governance, mentre resta in sospeso il 12% della A commissariata e il 5% della B che andrà al voto solo giovedì.