Mancini: "Il momento più duro, ho perso un amico. Sogno di nuovo l'inno in panchina"

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Il commissario tecnico dalla sua casa di Roma: "L'Italia dei balconi è quella che si esalta nelle difficoltà. Questa gente avrebbe meritato la gioia di un Europeo per ripartire: sarà un pianeta nuovo, proveremo a vincere l'anno prossimo"

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Aveva tenuto sulla corda tutti i suoi Azzurri fino all'ultimo. Poi il rinvio di Euro 2020: "E lì ho sentito la botta della delusione. Mi sono fermato". Roberto Mancini è a Roma, chiuso in casa ormai da due settimane come tutti gli italiani: "L'inno cantato sui balconi è l'immagine più autentica del nostro paese", ha raccontato il ct della Nazionale nel corso di una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. "Ci rappresenta, è l'Italia che dà il meglio di sé nelle difficoltà". L'emergenza coronavirus ha toccato anche il mondo di Mancini: "Io e la mia famiglia stiamo bene, anche se sono preoccupato per i miei genitori a Jesi. Mi ha chiamato mia sorella per dirmi che è morto un amico che da bambino giocava a calcio con me: lavorava alla Croce Verde. Nessuno era pronto per questo inferno". Anche nel momento più duro, Roberto non perde la fiducia: "Bisogna pensare sempre positivo", esorta l'allenatore. "Sono convinto che il campionato a maggio ripartirà, recupereremo la nostra normalità e io potrò incontrare i miei giocatori  negli stadi e riunire la Nazionale".

"Europeo? Ci abbiamo perso tutti. Ma avremo ancora più fame"

Mancini rivela poi le ultime giornate prima dello stop: "Ho chiamato qualche giocatore, facendo particolare attenzione agli infortunati. Stavo lavorando alle amichevoli con Germania e Inghilterra, cominciavo a preparare l'Europeo", il rammarico del ct. "Dopo tante sofferenze, questa gente avrebbe meritato la gioia di un grande evento per distrarsi e ripartire. Ma quando succederà i giocatori avranno così voglia di giocare che l'entusiasmo compenserà la stanchezza. Sarà bellissimo". Che Italia sarà nel 2021? "Partiamo dal fatto che ci abbiamo perso tutti. Poi senz'altro il recupero di Zaniolo sarà importante e i tanti giovani che abbiamo tra un anno saranno cresciuti in esperienza. E occhio alle sorprese dell'ultim'ora: se ripete la stagione in corso, considererò anche Caputo". La Nazionale studia la ripartenza, da casa. "Continuiamo a giocare di squadra, rispettando le regole", chiude Mancini. "Usciremo da questa partita ancora più forti. E io sto già aspettando l'inno in piedi davanti alla panchina: sarà un'emozione fortissima".