Nazionale, Mancini: "Rinnovo? Può arrivare prima o dopo gli Europei"

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Il ct della Nazionale ha parlato in conferenza prima delle tre sfide di qualificazioni ai prossimi Mondiali: "Non possiamo sbagliare, dovremo dare il massimo. Del rinnovo ne ho parlato con Gravina, potrebbe accadere prima o dopo gli Europei: cambia poco"

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L'Italia si prepara a tre sfide molto importanti di qualificazione per i prossimi Mondiali, contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania, che sono anche gli ultimi impegni prima degli Europei. Roberto Mancini ha presentato in conferenza stampa gli impegni che attendono la Nazionale: "La prima gara sarà più difficile perché giochiamo dopo 5 mesi. Non è semplice affrontare l’Irlanda del Nord, è forte fisicamente perché giocano tutti in Premier League. Dobbiamo pensare che non si può sbagliare e fare il massimo. Vorrei ritrovare la squadra delle ultime gare, con quella voglia e quell’unità". Visti i risultati ottenuti finora, al ct è stato chiesto nuovamente del suo futuro alla guida degli Azzurri: "Ne ho parlato con Gravina, potrebbe accadere prima o dopo gli Europei, cambia poco". La Roma è l’unica squadra qualificata nelle competizioni europee. "Dispiace, si spera che vadano sempre avanti per migliorare tutto il movimento. Non credo ci siano spiegazioni, può capitare. Siamo anche arrivati in finale di Champions League di recente" ha proseguito Mancini.

Il gruppo

Mancini spera di poter avere i giocatori dell’Inter a disposizione (Bastoni, Sensi, Barella), che al momento sono in isolamento a Milano dopo i casi emersi nel gruppo squadra: "Stiamo aspettando di capire cosa accadrà, mi sembra che siano liberi e che gli stranieri siano già partiti per le varie destinazioni, quindi restiamo in attesa. Abbiamo comunque convocato più giocatori del solito. Siamo in difficoltà al centro del campo, perché manca Jorginho e anche Cristante, ma qualche giocatore in quella posizione ce l'abbiamo. In attacco, l’idea è di farne giocare una a testa a Immobile, Belotti e Caputo. Avremmo voluto Scammacca, che è bravo, ma c’è l’Under 21. Il gruppo è formato. Ma le porte sono ancora aperte. La lista dei 23 è quasi fatta, ma chissà che uno o due non possano cambiare. Chiesa? Sono felice per Federico, è migliorato tantissimo. Ma può crescere ancora. Adesso è arrivato a giocare ad alti livelli. Può essere decisivo, ma può fare tanti gol e assist". Le prossime settimane daranno indicazioni fondamentali sulla ripresa di Zaniolo e sulle possibilità di andare agli Europei: "Lo stiamo seguendo nei miglioramenti, valuteremo quando rientrerà in squadra. Noi un pensiero ce lo facciamo ma non possiamo rischiare, se lui sarà pronto lo valuteremo". Tra i nomi convocati, spicca quello di Toloi. "Gioca in una squadra che fa molto anticipo e marcature preventive, non credo avrà grandi difficoltà. L'ho chiamato perché ho bisogno di conoscerlo, è l’ultima convocazione prima degli europei. Se dovesse adattarsi bene, e non ne dubito, potrebbe far parte del nostro gruppo sapendo giocare in tutti i ruoli della difesa" ha detto il ct sul difensore dell’Atalanta.

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Mancini su Pirlo e De Rossi

Mancini ha quindi commentato le difficoltà di Andrea Pirlo alla guida della Juventus. "Ci sono cose che capitano a tutti gli allenatori, magari questo è un momento delicato per lui. Si attraversano gioia e felicità quando si riesce a trasmettere il proprio gioco, a volte purtroppo non viene. La frustrazione deve durare il minor tempo possibile, bisogna pensare positivo, con la consapevolezza che nel calcio succede anche questo. Ci sono momenti più delicati e bisogna saperli passare. Lui è giovane, fa parte del percorso" ha spiegato il commissario tecnico della Nazionale. A proposito di campioni del mondo, ha accolto nel proprio staff Daniele De Rossi: "Ne avevamo parlato tempo fa quando aveva smesso, poi decise di andare al Boca. Ci siamo risentiti, avevamo bisogno di avere un aiuto sul campo, visti i tanti impegni fino all'Europeo. Ne ho parlato col presidente e siamo felici che possa essere qui, è un valore aggiunto e quest'esperienza servirà anche a lui che vuole fare l'allenatore in futuro".

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Vialli: "L’azzurro è per sempre"

Anche Gianluca Vialli, capo della delegazione della Nazionale Italiana, è intervenuto in conferenza stampa, per trasmettere bene cosa vuol dire rappresentare il Paese: "Si dice che se sei Azzurro una volta, lo sei sempre. È un onore indossare questa maglia, se si vince si può diventare immortali sportivamente, ma è anche un onere, con tante responsabilità. È una maglia che riceviamo in prestito, senza dimenticare chi l'ha indossata prima. Il dovere di questa generazione è conservare e tramandare il ricordo di chi l’ha vestita come Anastasi, Bellugi, Prati, Rossi. Il fatto che non ci siano più è come se avessimo perso un pezzo di noi, in particolare per me Paolo Rossi, che è una delle persone più belle che abbia mai incontrato".

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