Il ct degli azzurrini alla vigilia del match contro la Bosnia Erzegovina: "In questo momento del nostro calcio, vincere un girone non è facile a tutti i livelli. Non dovremo sbagliare l'atteggiamento"
"In questo momento del nostro calcio, vincere un girone non è facile a tutti i livelli". È il monito di Paolo Nicolato, commissario tecnico dell'Italia Under 21, alla vigilia del match contro la Bosnia Erzegovina, in programma martedì alle ore 17.30 a Trieste, valido per le qualificazioni all'Europeo di categoria. Memore di quanto accaduto alla Nazionale maggiore contro la Macedonia del Nord, Nicolato non vuole un calo di attenzione da parte degli azzurrini che, in caso di vittoria, salirebbero al primo posto nel gruppo F con tre partite ancora da giocare. Parlando proprio della selezione maggiore, Nicolato si è espresso a favore di una riconferma di Roberto Mancini. "Sarei felicissimo se restasse" ha detto in conferenza stampa.
"Non voglio che si sbagli l'approccio"
La sfida del "Nereo Rocco" si prospetta insidiosa per l'Italia Under 21 che deve dimenticare il pareggio di venerdì scorso contro il Montenegro: "Non voglio che si sbagli l'approccio come a Podgorica - spiega Nicolato - La Bosnia in termini di qualità è più forte rispetto al Montenegro. Dobbiamo essere alcune volte un po' meno ottimisti nel gioco rispetto a quanto fatto contro il Montenegro. Dovremo aiutare maggiormente i nostri giocatori offensivi, che in questo momento non sono in grandissima condizione e hanno bisogno del supporto della squadra".
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"Tutti giudicano il lavoro solo in base ai risultati"
Nicolato ha analizzato il lavoro svolto fino a questo momento dagli azzurrini parlando di Raspadori e Tonali, giocatori cresciuti con lui in Under 21 e oggi parte della Nazionale maggiore: "Probabilmente tutti giudicano il lavoro solo in base alla qualificazione ottenuta o meno o dei risultati - ammette il commissario tecnico - ma nella mia autoanalisi invece c'è molto spazio sul lavoro di preparazione di un giocatore per la Nazionale maggiore. Questo ci gratifica quindi molto e credo che ciò debba gratificare tutto il Club Italia perché è un lavoro che non ho fatto solo io, ma che abbiamo fatto in tanti. Avere dei ragazzi che si affacciano così presto, visto i nostri parametri, alla Nazionale maggiore, per me è un qualcosa di più importante delle vittorie".