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Ranieri: "Italia? Non potevo accettare la Nazionale col mio lavoro alla Roma"

Nazionale

Il consigliere dei Friedkin al TG3: "Dire no all'Italia è costato a tutti, ma ho un contratto con la Roma e non potevo accettare quello che voleva la Federazione. Ci sarebbero stati problemi a ogni convocazione: se un giocatore avesse giocato novanta minuti e poi avesse affrontato la Roma?". Su Gasp: "Ha un compito importante, piano piano le cose si metteranno bene"

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La sua Roma e la Nazionale, Gattuso Ct e Gasperini. Ranieri torna a parlare del suo 'no' alla panchina azzurra dopo la separazione con Spalletti di un mese fa: "Credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti - ha detto al TG3 -, ma non potevo fare due lavori. Ho un contratto con la Roma e non ho potuto accettare quello che voleva la Federazione. La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere e di poter convocare chi vuole".

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I possibili problemi

"Con me ci sarebbero stati troppi problemi - spiega Ranieri -, a ogni convocazione. Se un giocatore avesse giocato novanta minuti e poi avesse affrontato la Roma… Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero. Gattuso è uno che la Nazionale l’ha conosciuta, l’ha lottata, l’ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene". Infine la sua Roma e Gasp: "Sono arrivato in un momento particolare, ma grazie all’aiuto e all’apporto di tutti quanti siamo riusciti a rimettere le cose a posto. Gasp? Sono il consigliere dei Friedkin e spero di far bene il mio lavoro. Gasperini ha un compito importante, piano piano le cose si metteranno bene".

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