Lite Sarri-Kepa prima dei rigori di Chelsea-Manchester City: ricostruzione

Calcio

Trionfo dei Citizens nella finale di Carabao Cup disputata a Wembley, epilogo risolto ai calci di rigore dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari e supplementari. Prima dei penalty, tuttavia, è stato clamoroso l'episodio che ha fatto imbestialire Sarri pronto a sostituire il portiere Kepa con Caballero. Peccato che il giovane spagnolo si sia rifiutato di lasciare il campo scatenando l'ira dell'allenatore del Chelsea. La spiegazione di Sarri: "È stato un grande fraintendimento, pensavo avesse i crampi. Parlerò con lui dell’accaduto"

CHELSEA-TOTTENHAM LIVE

SARRI CADE AI RIGORI, COPPA DI LEGA AL CITY

CHELSEA-MANCHESTER CITY MINUTO PER MINUTO

Nulla da fare per Maurizio Sarri, battuto ai calci di rigore nella finale di Coppa di Lega inglese. Il 4° confronto stagionale con l’amico Guardiola, infatti, premia il Manchester City che supera 4-3 il Chelsea a Wembley dopo un epilogo infinito: match inchiodato sullo 0-0 al termine dei tempi regolamentari e supplementari, sfida a scacchi tra due colleghi in panchina che non hanno mai nascosto la stima reciproca. Se il manager dei Blues esce a testa alta dalla partita dopo lo 0-6 incassato due settimane fa all’Etihad in Premier League, ciò che resterà nella memoria dei tifosi inglesi è indubbiamente la lite andata in scena a ridosso dei calci di rigore. Protagonisti dell’episodio lo stesso Sarri e Kepa Arrizabalaga, 24enne portiere spagnolo pagato 80 milioni di euro in estate dal Chelsea all’Athletic Bilbao per trasferirsi a Stamford Bridge. Poche le occasioni da rete nella finalissima di Wembley, incrocio che ha offerto una coda velenosa proprio nella fase decisiva dell’incontro.

Lite Sarri-Kepa: la ricostruzione

Nei minuti conclusivi del secondo tempo supplementare, il portiere spagnolo lamenta problemi muscolari e spinge la panchina ad allestire il cambio prima dei rigori. Ecco quindi che l’argentino Willy Caballero, ex della sfida e già protagonista dagli undici metri in carriera, è pronto a fare il suo ingresso proprio ai titoli di coda dell’extra-time. Una sostituzione già preparata da Sarri e dal vice Zola oltre al quarto uomo dalla lavagna luminosa con la staffetta annunciata: l’episodio diventa clamoroso perché è lo stesso Kepa a rifiutare il cambio decidendo di restare in campo. Ne deriva un confronto a distanza tra il portiere (a colloquio con David Luiz) e la panchina, situazione surreale che si prolunga per diversi minuti fino al 'no' definitivo dello spagnolo che non abbandona il campo contravvenendo agli ordini della panchina. Furibondo Sarri nonostante il pacifico dialogo con l’arbitro Moss: secondo il regolamento, "se un calciatore che deve essere sostituito rifiuta di uscire dal terreno di gioco, il gioco prosegue". Da qui la reazione dell'ex Napoli che si strappa parte della tuta, imbocca il corridoio che conduce agli spogliatoi prima di rientrare in campo senza nascondere la sua rabbia nei confronti del giovane portiere. Ira che proseguirà pure al termine dell’extra-time: Kepa evita il confronto ravvicinato con Sarri trattenuto da Rudiger, ex difensore della Roma che riporta alla calma il proprio allenatore. La permanenza in campo del 24enne spagnolo non sarà decisiva per le sorti del Chelsea: sfiorato il tiro di Aguero e respinto quello di Sané, l’ex Athletic Bilbao si arrenderà come i Blues al trionfo del Manchester City. Certo è che la clamorosa lite con Sarri è destinata a far parlare ancora a lungo.

Sarri: "Pensavo avesse i crampi, parlerò con Kepa"

Intervistato al termine della finale, l’allenatore del Chelsea è inevitabilmente tornato sull’episodio Kepa: "È stato un grande fraintendimento, avevo capito ci fosse un problema e che fosse necessaria la sostituzione. Credevo che Kepa avesse i crampi e che non fosse in grado di affrontare i calci di rigore, ma in realtà il problema non erano crampi e quindi poteva andare serenamente ai rigori". Sarri si era allontanato per qualche istante dalla panchina imboccando il corridoio che porta agli spogliatoi, poi il dietrofront riprendendo il suo posto: "Avevo bisogno di qualche istante per tranquillizzarmi. Kepa non aveva problemi fisici e quindi aveva ragione a voler restare in campo. Ho realizzato solo in un secondo momento che il portiere era in grado di proseguire il match. Non ho parlato con lui per chiarire la cosa, ma lo farò". Infine sulla permanenza al Chelsea: "Dovete chiedere al club, abbiamo giocato una grande partita e sono certo del sostegno dei miei giocatori. Hanno fatto esattamente ciò che ho chiesto, sono orgoglioso di loro. Qui sono molto felice, credo che negli ultimi incontri siamo migliorati molto. E oggi abbiamo mostrato che squadra solida possiamo essere".

Kepa: "Non era mia intenzione disobbedire all'allenatore"

Su Instagram è arrivata anche la versione del portiere: "Sono triste e arrabbiato per non essere riuscito a conquistare questo trofeo... ma ci tengo a chiarire alcune cose: prima di tutto mi dispiace per quello che è successo nei minuti finali dei supplementari. In nessuno momento è stata mia intenzione disobbedire all'allenatore o a qualsiasi sua decisione. Credo che tutto sia stato mal interpretato nella concitazione del finale di una partita che assegnava un titolo. L'allenatore pensava che non ero in condizioni di proseguire e la mia intenzione era fargli capire che stavo bene e potevo continuare mentre i medici che mi avevano curato stavano andando in panchina a dargli il messaggio. Ho visto poi l'eposiodio in tv e chiedo scusa ribadendo che non era mia intenzione dare questa immagine. Ho massimo rispetto per l'allenatore e la sua autorità". 

Visualizza questo post su Instagram

Disgustados y tristes por no podernos llevar el titulo, hemos luchado hasta el final contra un gran equipo. Seguiremos trabajando para ser mas fuerte. También me gustaría aclarar algún hecho del partido de hoy: Lo primero de todo lamento como ha sido el final de la prorroga, quiero decir que en ningún momento ha sido mi intención desobedecer al técnico o ninguna de sus decisiones. Creo que todo ha sido un mal entendido a altas pulsaciones y en el tramo final de un partido por un titulo. El entrenador ha pensado que no estaba en condiciones de seguir y mi intención ha sido expresarle que estaba en buenas condiciones de seguir ayudando al equipo, mientras el cuerpo medico que me había atendido llegaba al banquillo y daba el mensaje. Siento de nuevo la imagen que se ha proyectado, no siendo en ningún caso mi intención dar esta imagen y pidiendo disculpas. Upset and sad for not being able to take the title, we fought until the end against a great team. We will continue working to be stronger. I would also like to clarify some facts of today's match: First of all I regret how the end of the match has been portrayed. At no time has it been my intention to disobey the coach or any of his decisions. I think everything has been misunderstood in the heat of the final part of a match for a title. The coach thought I was not in a position to play on and my intention was to express that I was in good condition to continue helping the team, while the docs that had treated me arrived at the bench to give the message. I feel the image that has been portrayed was not my intention. I have full respect for the coach and his authority.

Un post condiviso da Kepa Arrizabalaga Revuelta (@kepaarrizabalaga) in data: