Superlega, Perez: "Salverà il calcio dalla crisi, la Champions ha perso appeal"
VIDEOLe parole del numero uno del Real Madrid sulla Superlega, della quale è presidente: "La situazione per i club più importanti di Inghilterra, Italia e Spagna è molto complicata. Il calcio deve evolversi e questo format ci darà la possibilità di ottenere molti più soldi, la Champions ormai ha perso appeal. Vogliamo salvare il calcio". Difende Agnelli: "Inaccettabili le parole di Ceferin" e apre a Napoli e Roma: "Potranno partecipare, se non un anno magari succederà in quello successivo"
È stato uno dei principali fautori della Superlega e della stessa è stato scelto come presidente. Adesso che il progetto è stato svelato al mondo intero, Florentino Perez è pronto per svelarne ogni dettaglio. Intervenuto a El Chiringuito TV, il numero uno del Real Madrid, uno dei 12 club fondatori, ha parlato della questione che ha sconvolto il calcio europeo. E ha spiegato da quale presupposto si è partiti: la crisi economica che le società devono fronteggiare dopo la pandemia. "I club più importanti di Inghilterra, Italia e Spagna devono trovare una soluzione a una situazione molto complicata che stanno attraversando - ha esordito Perez -. Complessivamente, questi club hanno perso 5 miliardi. Soltanto il Real Madrid, ad esempio, ha perso 400 milioni. Quando non ci sono introiti oltre ai diritti tv, il modo per ottenere profitti è rendere le partite più attraenti. Per questo abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto: siamo arrivati alla conclusione che facendo una Super League durante la settimana, anziché giocare la Champions League, saremo in grado di alleviare le perdite".
"I giovani hanno perso interesse, il calcio deve evolversi"
"Sono entrato nel calcio nel 2000 e bisogna evolversi- ha proseguito Florentino -, come accade per le persone, le società, i social network. Anche il calcio deve adattarsi ai tempi in cui viviamo, si stava perdendo l'interesse per questo sport. Tanti giovani non sono più interessati, il pubblico diminuisce. E con la pandemia, siamo tutti rovinati. Bisognerebbe analizzare perché i giovani dai 16 ai 24 anni non hanno più interesse per il calcio. La televisione dovrebbe cambiare per adattarsi ai tempi: ci sono tante partite di scarso interesse e i ragazzi hanno altre piattaforme. Il calcio è un fenomeno globale e abbiamo fan in tutto il mondo, abbiamo capito che dobbiamo cambiare qualcosa per rendere questo sport più attrattivo per tutti".
"I soldi verranno ridistribuiti a tutto il mondo del calcio"
"A chi è venuta l'idea della Superlega? A tutti noi. La abbiamo pensata come alternativa alla Champions League, che stava perdendo interesse. Già nel 1950 accadde lo stesso con Santiago Bernabeu che si oppose alla creazione della Coppa dei Campioni e poi cambiò il calcio. L'attrazione di questo torneo è la competitività, giochiamo tra grandi. Un Real Madrid-Manchester o un Barcellona-Milan è più attrattivo di una partita contro una squadra più modesta come accade in Champions League. Abbiamo tifosi in tutto il mondo e il mondo ci chiede questo. Arriveranno dei soldi che saranno per tutti, è una piramide. Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio. Questo sport è in un momento critico e tutto quello che faccio è per il bene del calcio. I soldi che verranno generati da queste partite saranno ridistribuiti a tutto il calcio. Se noi generiamo profitti, ne beneficiano tutti, anche quelli che stanno più in basso perché compriamo i loro giocatori. La Superlega non sarà una competizione chiusa, crediamo nei meriti sportivi e per questo abbiamo lasciato 5 posti liberi. 15 squadre generano valore per le TV, altre 5 arrivano per il merito".
SUPERLEGA
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"Il divieto di giocare in Nazionale non si concretizzerà. E non verremo esclusi dalla Champions"
Idee chiare, poi, sulle minacce dell'UEFA di impedire ai calciatori delle squadre che partecipano alla Superlega di giocare con la Nazionale e sulle ipotesi di esclusione dalla Champions League già in questa stagione: "I giocatori della Superlega possono stare tranquilli - ha chiarito Perez -, il divieto di giocare con le Nazionali non si concretizzerà. L'esclusione dalla Champions? No. Né il Real, né il Manchester City verranno esclusi dalla Champions, è sicuro. E per quanto ci riguarda, nemmeno dalla Liga".
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"La Uefa non ha una buona immagine, Ceferin su Agnelli impresentabile"
Non è mancata una stoccata alla Uefa: "Non ha una buona immagine, io non vorrei parlare di cose che sono capitate nell'Uefa ma devono essere aperti al dialogo e non minacciare. Hanno presentato un format che non capisce nessuno: dicono di iniziare nel 2024, ma nel 2024 saremo morti. Ci sono società che hanno perso ceninaia di milioni". Perez ha poi difeso Andrea Agnelli dopo l'attacco di Ceferin, che ha usato toni duri nei confronti del presidente della Juventus: "Il presidente della Uefa non può rivolgersi in questo modo a un presidente di un club storico e centenario come Agnelli, è un atteggiamento impresentabile".
L'ATTACCO
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"PSG mai invitato. Ci potrà essere posto anche per Napoli e Roma"
A proposito delle squadre che non hanno partecipato, Perez ha fatto chiarezza: "Il Paris Saint-Germain al momento non è stato invitato, così come le due tedesche. Il Bayern? È uscita questa cosa, non so perché, secondo cui per giocare nella Superlega avremmo lasciato i campionati. Ma nessuno ha intenzione di lasciare i campionati. I campionati sono il pilastro di tutto". Poi qualche dettaglio sulle altre partecipanti e un'apertura a Napoli e Roma: "Come detto, 15 squadre saranno fisse e giocheranno tra loro ogni settimana, sono le squadre che portano soldi ed è il più grande spettacolo. Poi 5 club saranno variabili. Potrà esserci il Napoli, così come la Roma. Se non sarà un anno, magari sarà quello dopo. Ma per il momento siamo solo tre Paesi e non sappiamo quale criterio adotteremo. La Champions ofrmai attrae solo dai quarti, il resto interessa poco. Si gioca contro squadre modeste che non hanno appeal. Quando avremo i soldi, li distribuiremo perché crediamo nella solidarietà e nei valori".