Superlega, Juve, Real e Barça in un comunicato: "Pressioni inaccettabili da Uefa"

SUPERLEGA

Attraverso un comunicato congiunto, le tre società hanno ribadito: "I club fondatori continuano a ricevere minacce e pressioni inaccettabili al fine di ritirare il progetto". Importante la precisazione: "La Superlega avrà luogo quando riconosciuta da Uefa, Fifa o da entrambe, oppure nel rispetto delle leggi applicabili". E secondo Marca, i tre club avrebbero scritto ai club che hanno rinunciato al progetto: "Ci riserviamo il diritto di ricercare misure specifiche"

UEFA, ACCORDO CON I 9 CLUB USCITI DALLA SUPERLEGA

È arrivata la risposta di Juventus, Real Madrid e Barcellona, i tre club fondatori della Superlega deferiti agli organi disciplinari della Uefa nella giornata di venerdì. Società che rischiano l’esclusione dalle coppe europee, oltre a fortissime sanzioni economiche, mentre le altre 9 società coinvolte (Inter, Milan, Arsenal, Chelsea, Atletico Madrid, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham) hanno invece raggiunto un accordo con la Uefa

Il comunicato congiunto di Juventus, Real Madrid e Barcellona

"In relazione al comunicato emesso da Uefa il 7 maggio sulla Super League e alla posizione assunta da nove dei suoi membri fondatori, Fútbol Club Barcelona, Juventus Football Club e Real Madrid Club de Fútbol comunicano che:

  • I club fondatori hanno ricevuto, e continuano a ricevere, inaccettabili pressioni, minacce ed offese da terze parti al fine di ritirare il progetto proposto e, conseguentemente, desistere dal loro diritto/dovere di fornire soluzioni all’ecosistema del calcio mediante proposte concrete ed un dialogo costruttivo. Ciò è intollerabile in punto di diritto e la giustizia si è già pronunciata in favore della proposta di Super League, ordinando a FIFA e UEFA di astenersi, sia direttamente sia per il tramite dei propri associati, dall’intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l’iniziativa in qualsiasi modo in pendenza del procedimento.
  • Il progetto Super League è stato concepito congiuntamente dai dodici club fondatori:
  1. Con lo scopo di fornire soluzioni all’attuale insostenibile situazione del settore calcistico. I dodici club fondatori hanno condiviso la stessa preoccupazione – così come altri stakeholders nel calcio europeo – particolarmente nel contesto socio-economico corrente, che riforme strutturali siano indispensabili per assicurare che il nostro sport permanga di interesse e sopravviva nel lungo periodo. Per rispondere a ciò, il 18 aprile hanno annunciato la loro volontà di creare la Super League e di instaurare un canale di comunicazione con UEFA e FIFA, in un costruttivo spirito di collaborazione tra le parti, così come reso noto a ciascuna di esse nella stessa data.
  2. Con il massimo rispetto per le attuali strutture e per l’ecosistema del calcio. I club fondatori hanno espressamente convenuto che la Super League avrà luogo quando riconosciuta da UEFA, da FIFA o da entrambe, oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche. Tuttavia, a dispetto di tali circostanze, UEFA e FIFA si sono sinora rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione; e
  3. Al fine di apportare stabilità finanziaria all’intera famiglia del football europeo, attualmente impattata da una crisi profonda che minaccia la sopravvivenza di molti club. Testimonianza di questo sono gli impegni annunciati a destinare annualmente fondi di solidarietà di importo garantito, rispetto a quelli distribuiti da UEFA, e a rafforzare le regole di sostenibilità finanziaria, attraverso la creazione di un chiaro, trasparente ed efficace sistema di controllo, soggetto a verifiche da parte di esperti.
  • I dodici club fondatori hanno condiviso come la Super League rappresenti un’opportunità unica per offrire ai tifosi in tutto il mondo il miglior spettacolo possibile e per rafforzare l’interesse globale nel calcio, che non è un fatto immutabile e che è soggetto a nuovi trend generazionali. Inoltre, hanno condiviso che uno degli obiettivi principali è la promozione del calcio femminile su scala globale, una enorme, ma attualmente sottostimata, opportunità per il settore.
  • Siamo totalmente consapevoli della diversità di reazioni all’iniziativa della Super League e, conseguentemente, della necessità di riflettere sulle ragioni di alcune di esse. Siamo pronti a riconsiderare l’approccio proposto, per quanto necessario. Tuttavia, saremmo altamente irresponsabili qualora, consapevoli dei bisogni e della crisi sistemica del settore calcistico che ci hanno indotti ad annunciare la Super League, abbandonassimo la missione di fornire risposte efficaci e sostenibili alle questioni esistenziali che minacciano il settore calcistico.
  • Ci rincresce vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria avendo sottoscritto ieri numerosi impegni con UEFA. Tuttavia, poiché permangono i problemi concreti che hanno portato i dodici club fondatori ad annunciare la Super League alcune settimane fa, ribadiamo che, per onorare la nostra storia, per ottemperare agli impegni assunti nei confronti dei nostri stakeholders e dei nostri tifosi, per il bene del calcio e per la sostenibilità finanziaria del settore, abbiamo il dovere di agire in maniera responsabile e di perseverare nel raggiungere i nostri obiettivi, nonostante le continue ed inaccettabili pressioni e minacce ricevute da UEFA.
  • Soprattutto, ribadiamo a FIFA, UEFA e a tutti gli stakeholder del calcio, come abbiamo fatto in numerose occasioni a partire dall’annuncio della Super League, il nostro impegno e la nostra ferma volontà di discutere insieme, con rispetto e nell’osservanza dei principi di diritto ma scevri da intollerabili pressioni, le soluzioni più appropriate per la sostenibilità dell’intera famiglia del calcio".
ceferin

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Marca, la lettera ai club via dalla Superlega: "Ci riserviamo azioni legali"

Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo Marca, i tre club, Juventus, Real e Barcellona, il 6 maggio avrebbero inviato una lettera ai 7 club (Arsenal, Manchester City e United, Chelsea, Atletico Madrid, Liverpool, Tottenham) che avevano già abbandonato il progetto della Superlega. In copia Inter e Milan, all'epoca ancora non formalmente usciti dal progetto. Un documento in sette punti, tra i quali si legge: "Riteniamo che la firma di questa dichiarazione (la lettera di adesione alla Uefa) rappresenti una violazione degli obblighi di tutti i club fondatori della Superlega". Si fa poi accenno a un comportamento che "sta causando danni importanti alle società". Poi i tre club proseguono: "Alla luce di quanto scritto, ti invitiamo a riconsiderare la tua posizione in merito al ritorno alla Uefa e ad assumerti gli obblighi che hai sottoscritto con il nostro accordo". Infine si fa riferimento alla possibilità di azioni legali: "Ci riserviamo di intraprendere le azioni legali necessarie ricercando misure specifiche, danni compresi"