Trapattoni compie 85 anni: le sue 20 frasi più famose diventate cult
Saggezza popolare, qualche gaffe e le sue metafore sul gioco del calcio. Dal celebre "non dire gatto" fino ai neologismi in lingua inglese come "Coccodè coccodè and go. You understand?". Vi riproponiamo 20 aforismi diventati cult a firma Giovanni Trapattoni, nel giorno in cui il mister compie 85 anni
- Sicuramente la più famosa, il marchio di fabbrica della saggezza popolare del 'Giuan', come è 'Giovanni' in milanese. Mai parlare troppo presto. Un mantra che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera
- Un capolavoro fu invece la versione esportata alla guida della Nazionale irlandese. Il Trap prima esordì con il corretto corrispettivo britannico ("Don't jump the gun"), salvo poi tradurre il suo amato concetto letteralmente
- "In Italia si vuole l'uovo, il culo caldo e la gallina, ma quando la gallina ha fatto l'uovo va via eh? Quindi non può avere il culo caldo. Noi vogliamo tutto e subito. Coccodè coccodè and go. You understand?"
- Trapattoni disse così nel 2011, in riferimento allo scandalo del calcioscommesse che travolse il mondo del calcio in Italia. Una versione articolata della "botte piena e moglie ubriaca". Understand?
- "In Irlanda piove due volte a settimana. La prima da lunedì a mercoledì, la seconda da giovedì a domenica". Altra frase cult pronunciata alla guida della Nazionale irlandese
- "There is one ball, c'è un solo pallone e bisogna corrergli dietro. Se non lo rincorri fino alla nostra area, sei Ponzio Pilato". Sempre nel 2012, come Ct dei 'Boys in Green'. Il suo marchio di fabbrica, in quegli anni, era l'incipit in lingua inglese
- "Strunz è qui da due anni, ha giocato dieci partite ed è sempre infortunato. Deve rispettare gli altri colleghi"
- La sfuriata più celebre della storia del calcio: in Germania ne parlano ancora oggi. È il 10 marzo 1998 quando il Trap inveisce contro il suo Bayern Monaco, prendendo di mira, in particolare, l'ormai famosissimo Thomas Strunz
- Una gaffe solo all'apparenza. In realtà aveva un significato ben preciso. Nel Mondiale 2002, prima della sfida contro la Croazia, i dubbi del Trap erano legati alle condizioni di Nesta e alla presenza dal primo minuto di Del Piero, giocatori che rappresentavano due sue certezze in Nazionale
- Una delle tante frasi senza tempo del Trap. Andava bene quarant'anni fa come va bene oggi. Perché il calcio, lo ha detto spesso lo stesso Trapattoni, è anche magia
- "A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l'acqua. Un allenatore non deve dormire. Lui fa 'ronf, ronf' e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo"
- Un chiaro riferimento alla giusta filosofia dell'allenatore. E in caso di sonno… meglio svegliare tutti con un fischio
- "Antonio (Conte, ndr) è uno dei miei figliocci. Ne ho avuti parecchi, ma, se devo indicarne alcuni, lui lo metto sicuro"
- Frase pronunciata da Trapattoni nel lontano 2011, quando Conte non aveva ancora vinto il suo primo scudetto da allenatore della Juventus
- Questa frase era diventata un mantra ai tempi della sua Juventus, negli anni Settanta e Ottanta
- "I maghi non esistono, quelli li bruciavano nelle piazze nel Trecento"
- Altro chiaro riferimento a quella bacchetta magica che gli allenatori non hanno, ovviamente sempre detto in stile Trap
- La filosofia della vittoria secondo Trapattoni: "Se non si può vincere bene, che almeno si vinca. I risultati restano, le squadre spettacolari e le parole durano ventiquattr’ore"
- "Sì, il girone è facile, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi. E dico questa frase, sennò mi dite che dico sempre quella del gatto"
- Questa frase fu quasi un autogol per il Trap, dato che la pronunciò in riferimento al gruppo con Bulgaria, Svezia e Danimarca per gli Europei del 2004, dal quale l'Italia venne eliminata
- "Per recuperare Totti, ho parlato più o meno con tutti. Manca solo il Padreterno"
- Frase pronunciata alla vigilia di Italia-Galles, partita decisiva per le qualificazioni a Euro 2004. Che il Trap non abbia sfoderato anche quella volta la sua boccetta di acquasanta?
- "La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla"
- Una delle varie gaffe del Trap, unico anche per i suoi piccoli 'strafalcioni', amati da tutto il mondo del pallone
- "C’è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l’arco lancia le frecce"
- Ragionamento piuttosto contorto ai tempi dell'Inter, allenata dal 1986 al 1991, con cui vinse lo scudetto 1988-1989, la Supercoppa italiana 1989 e la Coppa Uefa 1990-1991
- "Ai miei tempi era cuore, passione e piedi scalzi. Oggi è interessi, gioco e media". Nella foto Giovanni Trapattoni nel 1976 ai tempi della Juventus con Roberto Boninsegna e Romeo Benetti
- "Per uno come me che ama il pallone e che non è mai stato tradito dal calcio, la cosa più bella sarebbe morire in panchina, durante una partita"