
Saggezza popolare, qualche gaffe e le sue metafore sul gioco del calcio. Dal celebre "non dire gatto" fino ai neologismi in lingua inglese come "Coccodè coccodè and go. You understand?". Venti aforismi diventati cult a firma Giovanni Trapattoni. L'allenatore italiano più vincente di sempre, che amava dire: "I giocatori sono liberi di fare quello che dico io"
L'ALFABETO DEL TRAP - TRAP AL TEMPO DELLA TRAP

"Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco" - Sicuramente la più famosa, il marchio di fabbrica della saggezza popolare del 'Giuan', come è 'Giovanni' in milanese. Mai parlare troppo presto. Un mantra che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera.

"No say the cat is in the sack when you have not the cat in the sack" - Una capolavoro fu invece la versione esportata alla guida della nazionale irlandese. Il Trap prima esordì col corretto corrispettivo britannico (Don't jump the gun), salvo poi tradurre il suo amato concetto letteralmente.

"In Italia si vuole l'uovo, il culo caldo e la gallina, ma quando la gallina ha fatto l'uovo va via eh? Quindi non può avere il culo caldo. Noi vogliamo tutto e subito. Coccodè coccodè and go. You understand?" - Disse nel 2011 Trapattoni, in riferimento allo scandalo del calcioscommesse che travolse il pallone in Italia. Una versione articolata della "botte piena e moglie ubriaca". Understand?

"In Irlanda piove due volte a settimana. La prima da lunedì a mercoledì, la seconda da giovedì a domenica" - Altra frase cult pronunciata alla guida della nazionale irlandese.

"There is one ball, c'è un solo pallone e bisogna corrergli dietro. Se non lo rincorri fino alla nostra area, sei Ponzio Pilato" - Sempre nel 2012, come Ct dei 'Boys in Green'. Il suo marchio di fabbrica, in quegli anni, era l'incipit in lingua inglese.

"Strunz è qui da due anni, ha giocato dieci partite ed è sempre infortunato. Deve rispettare gli altri colleghi" - La sfuriata più celebre della storia del calcio: in Germania ne parlano ancora oggi. È il 10 marzo 1998 quando il Trap inveisce contro il suo Bayern, prendendo di mira, in particolare, l'ormai famosissimo Thomas Strunz -
21 ANNI FA LO SFOGO DEL TRAP: IL VIDEO
"Ho dei dubbi su due certezze" - Una gaffe solo all'apparenza, che aveva, in realtà, un significato ben preciso. Nel Mondiale 2002, prima della sfida alla Croazia, i dubbi del Trap erano legati alle condizioni di Nesta e alla presenza dal primo minuto di Del Piero, due sue certezze azzurre.

"La palla non è sempre tonda, a volte c'è dentro il coniglio" - Una delle tante frasi senza tempo del Trap. Andava bene quarant'anni fa come va bene oggi. Perché il calcio, lo ha detto spesso lo stesso Trapattoni, è anche magia.

"A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l'acqua. Un allenatore non deve dormire. Lui fa 'ronf, ronf' e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo" - Un chiaro riferimento alla giusta filosofia dell'allenatore. E in caso di sonno… meglio svegliare tutti con un fischio.

"Antonio (Conte, ndr) è uno dei miei figliocci. Ne ho avuti parecchi, ma, se devo indicarne alcuni, lui lo metto sicuro" - Detto nel lontano 2011, quando Conte non aveva ancora vinto il suo primo scudetto da allenatore bianconero.

"I giocatori sono liberi di fare quello che dico io" - un mantra ai tempi della sua Juve, nei Settanta e Ottanta.

"I maghi non esistono, quelli li bruciavano nelle piazze nel Trecento" - Altro chiaro riferimento a quella bacchetta magica che gli allenatori non hanno, ovviamente sempre detto in stile Trap.

"Se non si può vincere bene, che almeno si vinca. I risultati restano, le squadre spettacolari e le parole durano ventiquattr’ore"

"Sì, il girone è facile, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi. E dico questa, sennò mi dite che dico sempre quella del gatto" - Quasi un autogol quello del Trap, visto che pronunciò la frase in riferimento al gruppo con Bulgaria, Svezia e Danimarca per gli Europei del 2004. Dal quale l'Italia venne eliminata.

"Per recuperare Totti, ho parlato più o meno con tutti. Manca solo il Padreterno" - Alla vigilia di Italia-Galles, partita decisiva per le qualificazioni a Euro 2004. Che il Trap non abbia sfoderato anche quella volta la sua boccetta di acquasanta?

"Io mi preoccupo di aver la stima di coloro che stimo, non degli altri"

"La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla" - Una delle varie gaffe del Trap, unico anche per i suoi piccoli 'strafalcioni', amati da tutto il mondo del pallone.

"C’è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l’arco lancia le frecce" - Ragionamento piuttosto contorto ai tempi dell'Inter, allenata a cavallo tra anni Ottanta e Novanta.

"Ai miei tempi era cuore, passione e piedi scalzi. Oggi è interessi, gioco e media"

"Per uno come me che ama il pallone e che non è mai stato tradito dal calcio, sarebbe la cosa più bella morire in panchina, durante una partita"