Il commissario tecnico durante una serata in suo onore a Jesi, sua città natale: "Bisogna rimanere concentrati, centrare al più presto la qualificazione al Mondiale e provare a vincere la Nations League. Agli Europei abbiamo sentito un paese intero che ci spingeva e i ragazzi hanno dato più di quello che avevano per fare qualcosa di speciale"
Il trionfo agli Europei è ancora vivo nella mente e negli occhi di tutti gli italiani. Soprattutto nei cittadini di Jesi, dove è nato e cresciuto Roberto Mancini. Il commissario tecnico è stato premiato dalla propria città d'origine e durante una serata in suo onore ha trattato diversi temi. A partire dal possibile ritorno alla guida di una squadra di club al termine della sua avventura in Nazionale: "Tornare ad allenare un club? Adesso c'è il Mondiale e poi vediamo. Ora bisogna stare concentrati sul Mondiale, abbiamo da centrare velocemente la qualificazione e dobbiamo provare a vincere la Nations League. Non ci penso e sono concentrato ad allenare la Nazionale, che è la cosa più bella".
"L'Italia intera ci ha spinto agli Europei, fatto qualcosa di speciale"
Mancini ha proseguito, ripercorrendo il mese vissuto agli Europei e il significato che questa vittoria può avere avuto per tutto il paese: "Gli italiani sono un popolo combattente, ingegnosi, hanno qualità, fantasia, classe. L'Italia puo' farcela sempre in qualsiasi situazione. All'Europeo, dopo un anno e mezzo vissuto così, siamo partiti con l'obiettivo di fare qualcosa di speciale per la nostra gente. Abbiamo sentito un Paese intero che ci spingeva e questo ci ha dato grande forza. I ragazzi hanno dato di più di quello che avevano".
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"Tra me e Vialli qualcosa di particolare, vissuto una vita insieme"
E a proposito di Europei, Roberto Mancini ha parlato del suo rapporto con Gianluca Vialli, coronato da quello splendido abbraccio al termine della sequenza dei calci di rigore contro l'Inghilterra: "Con Gianluca c'è qualcosa di particolare, abbiamo vissuto una vita insieme e agli Europei sono stati 50 giorni abbastanza intensi. Si arriva alla fine che, se si arriva vincendo, succede questo". Un rapporto che si è solidificato durante gli anni alla Sampdoria. Era l'epoca d'oro del presidente Paolo Mantovani, un'altra figura molto importante nella vita del commissario tecnico: "Sono arrivato alla Samp molto giovane, sono stato uno dei primi acquisti. E il fatto che da ragazzo non fossi calmissimo, diciamo che lo ha fatto affezionare. Per me è stata una persona molto importante, per tanti motivi".
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"Mondiale ogni 2 anni? È affascinante ogni 4, ma idea da valutare"
Infine, Mancini ha commentato l'ipotesi di giocare il Mondiale ogni due anni, ipotesi valutata in queste settimane dalla Fifa: "Il Mondiale ogni due anni è qualcosa da valutare. Il Mondiale è affascinante perchè arriva una volta ogni quattro anni. Se si giocasse ogni due, vorrebbe dire un Mondiale, un Europeo, un Mondiale, un Europeo. Non so, bisogna parlarne".