
Maradona, Mano de Dios e Gol del secolo: la storia di Diego con l'Argentina
"Ho due sogni, il primo è giocare i Mondiali, il secondo è vincerli" diceva un Diego Armando Maradona bambino. Ci riuscirà nel 1986, trascinando una squadra e una nazione intera alla gloria. Il 22 giugno segna due gol entrati nella storia: la Mano de Dios e il Gol del secolo, accompagnato dalla leggendaria telecronaca di Victor Hugo Morales. E ancora, 1990 e 1994: la storia di Diego con la nazionale argentina

IL MONDIALE DEL 1986 - Il sogno di Diego da bambino si realizzerà. È il 29 giugno 1986 quando l'Argentina diventa campione del mondo per la seconda volta (tuttora l'ultima) nel Mondiale messicano. Maradona è portato in trionfo con la coppa in mano. È la sua coppa. Quella di una squadra trascinata fino alla gloria. E così tutta la nazione.
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I QUARTI CONTRO L'INGHILTERRA - Diego aveva saltato il primo possibile Mondiale della sua carriera, a 17 anni, escluso dai convocati dal Ct Menotti nella Coppa del Mondo del 1978 giocata in Argentina, e che l'Argentina vincerà. Nel 1982 l'albiceleste uscirà contro l'Italia poi campione. È allora nel 1986, già sbarcato in Europa prima al Barcellona e ora al Napoli, che Maradona vestirà i panni di Dios. Il primo grande appuntamento sono i quarti contro gli inglesi.
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LA MANO DE DIOS - In campo, quel 22 giugno 1986, non c'erano solo due squadre. Ma due popoli. La guerra della Falkland, combattuta tra Regno Unito e Argentina pochi anni prima e vinta dagli inglesi, era una ferita ancora aperta nel cuore della nazione. Il calcio oltre il semplice gioco. Maradona vestì i panni del condottiero. Minuto 51, l'istantanea più celebre di sempre: il pallone si impenna verso la porta del fortissimo Peter Shilton, 183 cm. Maradona, più basso di venti, salta. Il pugno. È gol. Maradona stesso la chiamerà "la mano di Dio". La Mano de Dios.
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IL GOL DEL SECOLO - 55esimo. I cinque minuti che hanno reso eterno il genio di Diego Armando Maradona. I cinque minuti, con ogni probabilità, più famosi della storia del gioco. Il gol di mano vale l'1-0. Non bastasse, Maradona - all'Azteca di Città del Messico - firma il capolavoro dei capolavori. Sessanta metri, dieci secondi.
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Cinque giocatori inglesi saltati (Hoddle, Reid, Sansom, Butcher e Fenwick) più il portiere Shilton. È il Gol del secolo.
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LA TELECRONACA DI MORALES - Parole leggendarie per un gol leggendario. Così la voce dell'inimitabile e impareggiabile telecronista uruguaiano Victor Hugo Morales. "Maradona in una corsa memorabile, la migliore giocata di tutti i tempi… aquilone cosmico! Da che pianeta sei venuto per seminare così tanti inglesi? Perché il Paese sia un pugno chiuso che grida per l'Argentina… Argentina 2, Inghilterra 0... Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona... Grazie, Dio, per il calcio, per Maradona, per queste lacrime".

D10S - Il resto è storia. L'Argentina vincerà quella partita 2-1. Poi il Belgio in semifinale, dove Maradona fa doppietta. Nella finalissima contro la Germania Ovest Diego è stretto nella morsa dei tedeschi, ma si inventa l'assist per il decisivo 3-2 di Burruchaga che deciderà la Coppa del Mondo. Cinque gol e cinque assist nelle sette partite giocate nel torneo. Campeones. Maradona diventa D10S.

1990, IL MONDIALE IN ITALIA - Passano altri quattro anni e Maradona è capitano della nazionale argentina. Si gioca in Italia, dove Diego ha appena vinto il secondo scudetto con la maglia del Napoli. "Forse non sarà una canzone / a cambiare le regole del gioco…". Il Mondiale delle Notti Magiche lo apre Diego, nella gara inaugurale giocata a San Siro (e persa sul colpo di testa di Omam-Biyik) contro il Camerun. Bennato, Nannini, Maradona e quello scatto prima dell'inizio della Coppa.

BRASILE BATTUTO E IL RIGORE SBAGLIATO CON LA JUGOSLAVIA - Il Mondiale prosegue per gli argentini, che strappano la qualificazione come una delle migliori terze. Immagine insolita: Maradona con la maglia del Brasile. Furono proprio i verdeoro i rivali degli ottavi, superati anche grazie a un suo assist per Caniggia. Ai quarti servono i rigori per superare la Jugoslavia, Diego sbaglia ma l'Argentina passa. Si arriva in semifinale. Nel suo San Paolo, nella sua Napoli, Maradona sfida l'Italia.

LA SEMIFINALE DEL SAN PAOLO - Segna subito Schillaci, l'eroe delle Notti magiche. Poi il gol del pari, di Caniggia. Si va ai rigori con una nazione col fiato sospeso. Nel suo San Paolo - col cuore dei presenti diviso tra la bandiera tricolore e l'amore per il suo figlio più grande - Maradona segna dal dischetto. Gli argentini non sbagliano mai, sarà finale, e amarissima eliminazione per la nazionale azzurra.

L'INNO FISCHIATO IN FINALE - Il 4 luglio, quattro anni dopo il 1986, Maradona è ancora in campo in una finale Mondiale. I fischi si sentono, alti nello stadio, durante l'inno argentino. Maradona risponderà all'ingiustizia, come la sua vita insegna, con tre parole entrate anche loro storia.

LA FINALE PERSA - Deciderà quella partita un gol di Brehme, su rigore a cinque minuti dalla fine. Il sogno di un bis Mondiale per Diego svanisce quel giorno.

1994, IL RITORNO IN CAMPO - Sarà quello l'ultimo Mondiale. Quello dell'urlo alla telecamera, dell'infermiera in campo e della squalifica per doping. Maradona si era ritirato dalle competizioni coi club da mesi: nel '91 la positività alla cocaina che segnò la fine della sua storia italiana. 25 partite a Siviglia e appena 5 nella stagione pre Coppa coi Newell's Old Boys, ma l'Argentina aveva bisogno di lui. Non solo, l'intero Mondiale aveva bisogno di lui, in una terra - gli Usa - dove il calcio non era certo una religione. L'uomo copertina doveva esserci.

L'URLO CONTRO LA GRECIA - E Maradona al Mondiale americano ci sarà. Con un recupero e dimagrimento lampo che gli consentiranno di scendere in campo. Lui, l'uomo simbolo della rassegna. La prima partita è 4-0 contro la Grecia. Morales entra nella storia per un'altra telecronaca simbolo. E Maradona con quell'urlo rabbioso verso la telecamera. L'urlo di chi era tornato.

L'INFERMIERA E LA POSITIVITÀ AL DOPING - L'ultima immagine del Maradona calciatore con la maglia dell'Argentina resterà per sempre questa. 25 giugno 1994. La Selección batte anche la Nigeria, ma il vero punto di svolta è post partita: tra i giocatori selezionati per le analisi anti doping c'è anche Maradona, a cui viene riservato un trattamento "speciale", con tanto di infermiera in campo per "marcarlo". La mano stretta. Risulterà positivo all'efedrina. Inizierà la sua lunga battaglia contro la Fifa; mentre l'Argentina, orfana di Diego, uscirà agli ottavi.

IL MONDIALE 2010 DA CT - La storia tra Diego Armando Maradona e l'Argentina si riaprirà molti anni dopo. È il 2008 quando assume l'incarico da Ct. Ventiquattro le partite in carica. Messi, eterno erede, ha già esordito: sarà uno dei giocatori da lui più utilizzati. Arriva la qualificazione al Mondiale 2010 che inizia bene: tre vittorie su tre ai gironi e poi la vittoria negli ottavi. Ai quarti domina la Germania: 4-0. Finirà con quella partita la sua avventura in nazionale anche in panchina.

Per Diego una carriera da 91 partite, 34 gol, quattro Mondiali giocati, uno vinto, uno vinto anche con l'Under 20 e uno in panchina. Soprattutto il trionfo del 1986 da assoluto genio del calcio. Una storia eterna per un campione eterno.