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Superlega, le sei inglesi si defilano: anche il Liverpool (dopo l'Arsenal) chiede scusa

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©Getty

Il Liverpool ha pubblicato sul proprio sito, attraverso le parole del proprietario John W Henry, le proprie scuse ai tifosi: "Il progetto presentato non sarebbe mai durato senza di voi". E Boris Johnson commenta la decisione delle sei inglesi di sfilarsi: "Questo è il risultato giusto". Tutto il racconto di quanto successo: dalla presa di posizione dei giocatori del Liverpool alle proteste dei tifosi del Chelsea. E anche l'Arsenal aveva già chiesto scusa

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Le sei inglesi si sono ritirate dalla Superlega. A quarantotto ore di distanza dalla nascita, con nuovi comunicati ufficiali arrivati intorno alla mezzanotte tra martedì e mercoledì (dopo le 10 di sera italiane il City e verso le 2 di notte il Chelsea) tutte le "big six" del calcio britannico hanno annunciato di aver avviato le procedure per ritirarsi dalla neonata Superlega. I gunners - nel tweet ufficiale - avevano aggiunto: "Abbiamo fatto un errore, ci scusiamo per questo". E anche il Liverpool ha deciso di rilasciare un lungo messaggio ai tifosi nelle parole del proprietario John W Henry: "Voglio scusarmi con tutti i tifosi del Liverpool per il disagio che ho causato nelle ultime 48 ore. Va da sé, ma va detto che il progetto presentato non sarebbe mai durato senza il supporto dei fan - sono le sue parole nel videomessaggio postato sui canali social -. Nessuno la pensava diversamente in Inghilterra. In queste 48 ore sei stato molto chiaro - dice rivolgendosi direttamente ad ogni singolo tifoso - che tutto questo non sarebbe stato in piedi. Ti abbiamo sentito. Ti ho sentito. Voglio scusarmi con Jürgen (Klopp, ndr), Billy (Hogan, l'amministratore delegato del club, ndr), i giocatori e tutti coloro che lavorano così duramente al Liverpool per rendere orgogliosi i nostri fan. Non hanno assolutamente alcuna responsabilità". E ancora: "Da dieci anni sogniamo quello che tu sognavi. E spero che capirai che anche quando commettiamo errori, stiamo cercando di lavorare nel migliore interesse del tuo club. In questo sforzo ti ho deluso. Ancora una volta, mi dispiace e solo io sono responsabile della negatività inutile portata avanti negli ultimi due giorni. Questo mostra il potere che oggi hanno, e giustamente continueranno ad avere, i tifosi". Poi conclude: "Se c'è una cosa che questa orribile pandemia ha mostrato chiaramente, è quanto siate cruciali per il nostro sport e per ogni sport. È importante che la famiglia calcistica del Liverpool rimanga intatta. Posso prometterti che farò tutto il possibile per promuoverlo".

Boris Johnson: "Risultato giusto per i tifosi"

Inglesi out. E anche il premier britannico - che già all'inizio della nascita della Superlega si era espresso contrario al progetto ("Superlega molto dannosa per il calcio, pronti a collaborare con le autorità del calcio perché questo piano non si avveri") - ha commentato la scelta dei club inglesi: "Accolgo con favore l'annuncio di ieri sera - ha scritto su Twitter Boris Johnson -. Questo è il risultato giusto per i tifosi, i club e le comunità di tutto il paese. Dobbiamo continuare a proteggere il nostro amato gioco nazionale".

Il racconto della serata di martedì

I sei club inglesi hanno deciso tutti di sfilarsi dalla Superlega: è successo nella tarda serata di martedì. Il Manchester City era stato il primo a comunicarlo ufficialmente, con una nota sui propri canali verso le 22.30 ora italiana. Ceferin aveva immediatamente commentato: "Un piacere poter riaccogliere il City". Sky Sports UK aveva già rilanciato la forte intenzione anche del ritiro da parte del Chelsea. Cinque minuti prima della mezzanotte escono quasi contemporaneamente i comunicati di Arsenal, Manchester United, Liverpool e Tottenham. Il Chelsea arriva verso le 2 di notte (sempre ora italiana). Tutte le inglesi sono out. E dunque ecco anche il messaggio della stessa Superlega: "Siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei. Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto".

Le reazioni che hanno portato alla decisione: dai tifosi agli allenatori

Una giornata intensa quella di martedì. Conclusasi coi comunicati e costellata di messaggi. Di segnali. In campo, in Premier, c'era solo il Chelsea, nel match casalingo contro il Brighton. Tanti tifosi si sono riuniti fuori da Stamford Bridge per protestare contro l'iniziativa della Superlega, tra striscioni e cori. Fino al paradosso: la squadra di Tuchel pareggia (0-0) ma loro esultano. Si alza un boato: è quando inizia a diffondersi la notizia che proprio i blues (oltre al City) avrebbero deciso di abbandonare la nuova competizione. Come accadrà. Della coppa ne aveva parlato anche Tuchel nel pre match: "Posso dire che noi abbiamo lottato e dato tutto per raggiungere la semifinale di Champions League e la finale di FA Cup, tornei storici che fanno parte della storia del calcio". Nel pomeriggio non era stato da meno Pep Guardiola, in conferenza: "Non è sport quando non esiste la relazione tra lo sforzo e il successo. Non è sport se non importa che hai perso".

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Il Chelsea pareggia ma i tifosi esultano

I giocatori del Liverpool già schierati: "Non ci piace"

Non solo allenatori (lunedì lo stesso Klopp aveva detto: "Non siamo stati coinvolti in questo progetto, né io né i giocatori. Mi piace l’aspetto competitivo, mi piace l’idea che il West Ham possa arrivare quarto in Premier e andare in Champions"). Anche i giocatori avevano preso una posizione. Poi determinante nella decisione. Il capitano Jordan Henderson aveva riunito i compagni e poi pubblicato un breve ma incisivo messaggio sui social: "Non vogliamo che succeda, il nostro impegno per questo club e per i suoi tifosi è incondizionato". Firmato da tutta la squadra.

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Liverpool, i giocatori uniti contro la Superlega