Guerra a Gaza: i giocatori (e non solo) che si sono schierati con Israele o Palestina
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Dopo che il conflitto è riesploso negli ultimi giorni, sono tanti i giocatori che si sono esposti da una parte e dall'altra, invocando soluzioni di pace e aiuti umanitari. Alcuni per le loro prese di posizione sono stati anche sospesi dai rispettivi club.
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- Il messaggio di pace dell'egiziano: "Non è semplice parlare in tempi come questi in cui c'è troppa violenza e brutalità che spezza il cuore. Tutte le vite sono sacre e devono essere protette, ci sono famiglie che sono state divise. Ciò che è chiaro adesso è che gli aiuti umanitari devono essere permessi immediatamente. Le scene viste all'ospedale l'altra sera sono state orribili, la gente di Gaza ha bisogno di cibo, acqua e sostegno medico urgentemente. Parlo ai leader del mondo, unitevi ed evitate che accada tutto ciò. L'umanità deve prevalere"
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- Non è nuova la vicinanza di Salah alla causa palestinese. Alcuni fa infatti, quando militava ancora nel Basilea, in occasione di una sfida contro gli israeliani del Maccabi Tel Aviv preferì dare a inizio partita un pugnetto come gesto di saluto agli avversari piuttosto che stringere loro la mano. Nei giorni scorsi l'egiziano aveva donato dei fondi alla Mezzaluna Rossa - la Croce Rossa musulmana - per portare aiuti in terra palestinese
3/25
- "Questa non è guerra. Questo è genocidio, distruzione di massa e noi vi stiamo assistendo in diretta. Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera”. È il messaggio condiviso sui social da Anwar El Ghazi, olandese di origini marocchine di proprietà del Mainz. Il post è stato poi cancellato, ma i tedeschi hanno deciso comunque di sospendere il giocatore per aver "preso posizione sul conflitto in Medio Oriente in un modo che non era tollerabile per il club"
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- Stesso destino per Youcef Atal, difensore sospeso dal Nizza per aver condiviso negli scorsi giorni un video del predicatore palestinese, Mahmoud al-Hasanat, che inneggiava all'odio antisemita. La Procura di Nizza ha aperto un'inchiesta preliminare per “apologia di terrorismo”
5/25
- Un colloquio con il suo club, il Bayern Monaco (non è ancora chiaro se i tedeschi prenderanno provvedimenti), anche per il marocchino Noussair Mazraoui che aveva condiviso un video su Instagram. "Dio, aiuta i nostri fratelli oppressi in Palestina a ottenere la vittoria. Possa Dio dare misericordia ai morti, possa Dio guarire i loro feriti" era il messaggio lanciato nella clip
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- Anche l'ex Real si è esposto a favore della causa palestinese: "Tutte le nostre preghiere per gli abitanti di Gaza, vittime ancora una volta di questi bombardamenti ingiusti che non risparmiano donne e bambini” ha scritto sui social, prima di essere accusato dal Ministro dell'Interno francese di avere rapporti con i "Fratelli Musulmani", organizzazione radicale islamica. Cosa peraltro smentita dai legali dell'attaccante fransese.
7/25
- "Sostegno al popolo palestinese, ai nostri fratelli e sorelle che soffrono di apartheid da troppo tempo. Che la giustizia e la pace ritornino. Allah non è inconsapevole di quello che stanno facendo". Questo è il post su Instagram del centrocampista del Betis, anche lui a sostegno della Palestina
8/25
- Bandiere palestinesi sono state postate anche dall'esterno ex Chelsea che ha ritwittato un messaggio del Galatasaray: "Il bombardamento dell'ospedale dove vengono curati civili innocenti a Gaza è assolutamente inaccettabile! Chiediamo a tutta l’umanità di agire per porre fine alle sofferenze nella regione. Ci auguriamo sinceramente che la guerra finisca il più presto possibile e che prevalgano la pace e la tranquillità"
9/25
- Nessuna parola da parte dell'egiziano dell'Arsenal, ma dei segnali inequivocabili: il giocatore ha, infatti, aggiornato la sua immagine del profilo sui social con la bandiera palestinese e la moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, luogo sacro conteso da sempre da israeliani e musulmani
10/25
- "Vogliamo la pace" è il messaggio netto dell'algerino che ha condiviso una foto insieme ad alcuni suoi compagni di Nazionale, Said Benrahma e Ahmed Touba (giocatore del Lecce) in cui viene esposta la bandiera della Palestina
11/25
- Bandiere della Palestina su un campo da calcio si erano viste spesse anche nel corso dell'ultimo Mondiale in Qatar, uno dei più politicizzati di sempre. Allora erano stati in particolare i giocatori del Marocco ad esporla in più occasioni dopo le vittorie ottenute
12/25
- Anche tra i campioni ormai ritirati da un po' si sono alzate le voci in difesa della Palestina. Tra questi quella di Eric Cantona che si batte da anni per la causa: "Difendere i diritti umani dei palestinesi non significa essere pro-Hamas - ha scritto -. Liberare la Palestina significa liberare i palestinesi dall’occupazione israeliana che li ha privati dei loro diritti umani più basilari per 75 anni e significa fermare la detenzione di quasi 2,3 milioni di palestinesi, metà dei quali sono bambini, nella più grande prigione a cielo aperto del mondo"
13/25
- Anche il tedesco di origine turche ha condiviso un post sui social con l'immagine che grida 'Free Palestine' e un messaggio che invita alla fine del conflitto: "Pregando per l'umanità e per la pace. Persone innocenti e soprattutto bambini innocenti stanno perdendo la vita in guerra - da entrambe le parti. È così straziante e triste. PER FAVORE FERMATE LA GUERRA!!!"
14/25
- Il messaggio condiviso dall'ex difensore dell'Atalanta, accompagnato da una bandiera palestinese: "Non pensate mai che Allah non sia consapevole di ciò che fanno i trasgressori. Rimanda solo al giorno in cui i suoi occhi li fisseranno [con orrore]"
15/25
Foto Twitter @pallonatefaccia
- Anche i giocatori della Nazionale del Bangladesh, dopo aver battuto Maldive, hanno sventolato bandiere palestinesi ed esposto cartelli per chiedere la fine delle ostilità
16/25
- L'Algeria ha annunciato che ospiterà le gare interne della Palestina per le partite di qualificazioni valide per il Mondiale 2026 e la Coppa d'Asia 2027: la Federazione sosterrà tutti i costi organizzativi
17/25
- Inevitabili le pause dello sport in Israele, Cisgiordiania e sulla Striscia di Gaza, coinvolti direttamente nella guerra, ma non solo. Anche l'Algeria, infatti, ha deciso di sospendere il campionato in solidarietà alle vittime del conflitto
18/25
- Adottata già a partire dall'estate, il Bohemian Football Club - squadra di Dublino - ha una seconda maglia ispirata ai colori palestinesi, i cui proventi delle vendite della divisa saranno destinati ad aiuti umanitari e avviato una collaborazione con l'organizzazione "Palestina Sports for Life" per aumentare la consapevolezza sulle violazioni dei diritti umani in atto a Gaza. Ma ci sono altri club che hanno mostrato sostegno alla causa, come l'Al-Ahli e il Raja Casablanca
19/25
- Daniel Peretz, portiere israeliano del Bayern Monaco, ha espresso sui social la vicinanza al suo Paese (“Sto con il mio Paese, sto con Israele”) e attaccato Hamas per "le atrocità e le mostruosità commesse". Il suo trasferimento aveva già creato qualche polemica nella tifoseria bavarese per la sua appartente vicinanza al Premier israeliano Netanyahu
20/25
- L'ex Palermo, uno dei volti calcistici più conosciuti in Israele, si è speso sui social in particolare per la vita degli ostaggi: "Più di 200 ostaggi sono tenuti da Hamas in condizioni sconosciute e la loro salute è in pericolo.
Più di 200 giovani uomini e donne, nonne e nonni e bambini. Cittadini di paesi di tutto il mondo. Parlare per gli ostaggi non è politica. È umanitario. Il mondo dello sport chiede a tutti gli atleti di far sentire la propria voce per garantire la sicurezza di tutti gli ostaggi"
21/25
- Un messaggio con gli stessi contenuti è stato condiviso anche da Yossi Benayoun, uno dei calciatori più importanti nella storia di Israele, e conosciuto soprattutto per le sue esperienze con Liverpool, Chelsea e Arsenal
22/25
- Molto attivo sui social il giocatore del Tottenham e numero 10 della Nazionale israeliana. "In questo momento dovevamo essere insieme a 30 mila tifosi sugli spalti, cantando con tutte le loro forze al Bloomfield Stadium l'inno nazionale 'The Hope' sulla strada verso Euro 2024 - ha scritto in uno dei suoi post -. La crudele realtà ci ha lasciati tutti feriti, attoniti, ma forti e uniti che più mai"
23/25
- Oltre ai messaggi personali sui social, Solomon ha partecipato anche insieme ad altri atleti israeliani di altri sport a una clip per chiedere sostegno a Israele
24/25
- Un altro ex giocatore israeliano, David Aouate, si è esposto sui social in particolare per rispondere alle parole di Benzema. L'ex portiere ha insultato il francese chiamandolo "figlio di p..." in cinque lingue (ebraico, francese, inglese, arabo e spagnolo)
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- "Cari amici, siamo molto dispiaciuti per la vostra perdita". Il club tedesco è stato uno dei primi a solidalizzare con l'Hapoel Tel Aviv con cui ha uno storico gemellaggio. Ma non sono mancate le critiche da parte dei fanclub in giro per il mondo del St Pauli, uno dei più politicizzati di tutta Europa, per la mancanza di solidarietà nei confronti dei palestinesi